Pensieri di vento

L`OMBRA DI EDIPO parte 4...


Edipo quindi richiama essenzialmente il concetto di archetipo in quanto a mio avviso, e qui pongo un’interpretazione personale che pare una dicotomia insanabile, è sì universale nella logica ortodossa freudiana ma al contempo proprio un archetipo in quanto “…è un indispensabile correlato dell’idea di inconscio collettivo, indica l’esistenza nella psiche di forme determinate che sembrano essere presenti sempre e dovunque.
”Inevitabili i richiami al concetto ad esempio di rappresentazioni collettive presente nelle opere di Levy Bruhl o al “pensiero magico” di Mauss. Ma gli esempi potrebbero essere infiniti, tra l’altro ho toccato l’argomento in un lavoro sulle forme di pensiero degli Indios Taino mesoamericani.
INCESTO E PARRICIDIOL’incesto e il parricidio sono elementi di grande tensione psicologica interni all’opera, sono contenuti dentro la tragedia e sintetizzando nel modo più semplice possibile Edipo li compie e diviene pertanto un mostro, da Re diventa φαρμακòς , “capro espiatorio”, colui che comunque si sacrificherà ancora una volta per liberare Tebe, questa volta da una terribile pestilenza causata dalle sue azioni inconsapevoli.Non è comunque corretto parlare di tabù dell’incesto, Sofocle assolutamente non si riferisce mai a quello, non vi è traccia di argomento intenzionale anzi diventa, nelle arcinote parole di Giocasta, elemento di discolpa per Edipo  , affrontando il problema del sogno, fornendo alla psicologia una base per libere interpretazioni.
Dice Giocasta “Tu non aver paura delle nozze con tua madre: tanti giovani prima d’oggi si sono congiunti in sogno con la propria madre; ma se uno non ci fa caso sopporta l’esistenza più facilmente.”Ovviamente chi fa da padrone in scena è l’ironia tragica, non certo l’attrazione anzi il legame Edipo-madre, in quanto è un rapporto sconosciuto ai due. Giocasta gioca vari ruoli: regina, sposa, madre, in sintesi raffigura una donna.Sofocle ne fa elemento tragico, non ce ne mostra la morte, consuetudine questa del teatro greco in genere di non mostrare ma far intuire al pubblico tramite vari accorgimenti scenici.Giocasta diverrà elemento incestuoso primario solo nel teatro contemporaneo, ad esempio con le opere di Gide e Cocteau o finanche nella rilettura pasoliniana, ma non certo in Sofocle.Il matrimonio con la madre non è che uno dei tanti atti compiuti da Edipo che muta il senso alla sua azione diviene quindi Storia, ovvero rende il senso storico della vicenda.Giocasta infine si rivela ancor più negativa verso il figlio quando nel tentativo di tranquillizzarlo catalizza, a livello teatrale, l’angoscia.Quello che succede dal verso 950 al verso 1072, è una girandola di emozioni, di colpi di scena e riaperture di speranze improvvise. In vero la madre naturale comprende prima del figlio la verità e percepisce il proprio odore su ciò che resta del suo bambino divenuto qualcos’altro, a cui ella stessa non riesce a dargli un nome:
 “Ιοù ιοù, δùστηνε τοùτο γàρ σ’ εχωμòνον προσειπειν, àλλο δ οùποθ ùστερον”.[Oh, sventurato! Solo così posso chiamarti, e poi... mai più]...(continua)