Pensieri di vento

IL TEMPO IN CUI NON VEDO


Un poeta che "va" per la maggiore in questo ultimo periodo, basta guardare a giro nei blog, e`sicuramente Nazim Hikmet....lo ammetto a me non piace molto, lo trovo spesso banale ed edulcorato....nelle opere "politiche" e`ormai superato e nelle liriche d`amore e`alquanto scontato....ovviamente pero`c`e`anche del buono...anche perche`non si spiegherebbe altrimenti la notorieta`dello scrittore turco....in questi giorni di vago sconforto e ricorrenze mi ha colpito la sua SONO CENT`ANNI CHE NON HO VISTO IL SUO VISO...
il tempo a volte non cade, rallenta e galleggia,,,rimbalza e ti inonda....si diverte ad infierire....ed hai quella strana sensazione di male e bene nello stesso momento...quella sottile linea di confine che scivola nella poesia...Sono cent'anni che non ho visto il suo visoche non ho passato il braccioattorno alla sua vitache non mi son fermato nei suoi occhiche non ho interrogatola chiarità del suo pensieroche non ho toccato il calore del suo ventreeravamo sullo stesso ramo insiemeeravamo sullo stesso ramocaduti dallo stesso ramo ci siamo separatie tra noi il tempo è di cent'annidi cent'anni la stradae da cent'anni nella penombracorro dietro a te......e trovo cosi`le parole di Louis Aragon, uno dei fondatori del movimento surrealista francese....parole forti, vive, che giungono in qualsiasi fila....da SONO L`ERESIARCA DI TUTTE LE CHIESE...il tuo nome che andro` a scrivere nel fuoco dell`inferno alla faccia del mondocome quelle lettere misteriose sulla croce del Cristoil tuo nome grido della mia carne e strazio della mia animail tuo nome per il quale brucero`tutti i libriil tuo nome onnisciente in fondo all`umano desertoil tuo nome che e`per me la storia dei secoliil cantico dei canticiil bicchiere d`acqua nella catena dei forzatie tutti i vocaboli non sono che un campo di cocci di bottiglia alle porte di una citta`maledettaquando il tuo nome canta sulle mie labbra spaccate
il tuo nome soltanto e mi taglino pure la linguail tuo nometutto musica nell`istante della morte...perche`, cosi`termino con un altro poeta ideologicamente schierato, come e` scritto in LILICKA INVECE DI UNA LETTERA di MajakovskijSu di meal di fuori del tuo sguardo non ha potere la lama di nessun coltello....Potranno mai le foglie secche delle mie parole
trattenerti un momentoper aspirare avidamente?