Pensieri di vento

PRIMAVERA,QUASI PRIMAVERA....


Sole, tiepido primaverile...i colori del cielo sono diversi...iniziano i cambiamenti...la bellezza di attraversare pezzi di mare al mattino e`difficilmente descrivibile..
.si rischia di cadere in un banale schizzo di immagini...niente puo`far respirare la stessa aria, che di anno in anno, di momento in momento, di pensiero in pensiero, ti prende mentre la luce si rarefa su noi, su quello che siamo e siamo stati...ed ancora, calendariamente, a primavera manca quasi un mese...e allora nella disputa tra “semplici” ed “intorcinati” leggiamo le parole di due grandi poeti del 900 italiano...Luzi e Saba....tra l`altro cosi`li ricordiamo il primo nell`anniversario della morte (28 febbraio 2005) e il secondo per la vicinanza alla data di nascita (9 marzo 1883).......Luzi la dipinge come un qualcosa in divenire...qualcosa di disordinato ma affascinante al contempo....Da Nella gloria delle finestrePrima di primavera, ma poco,si diffonde la sua acquosa luminescenzae quel chiaro e quell’alone sui monti,quel trepidare dell’aria, quel
vibrare delle immaginidi là da quella garzadi indicibile festività, schermatee accese da essa, quel fulgoredell’effimeroesultante a un tratto di esserlo-vigilia,vigilia incolmabiledi nessun avvenimento-c’ènon so in quale ricordo,ma c’è detta dall’erbaquesta notadi non so che perduto monocordiopensa lei raggiunta in tutte le cellule .....Saba ci regala emozioni, giocando tra il ricordo ed il presente, tra la natura e l`Io del poeta...PRIMAVERAPrimavera che a me non piaci, io voglio dire di te che di una strada l'angolo svoltando, il tuo presagio mi feriva
come una lama. L'ombra ancor sottile di nudi rami sulla terra ancora nuda mi turba, quasi anch'io potessi dovessi rinascere.La tomba sembra insicura al tuo appressarsi, antica primavera, che più d'ogni stagione crudelmente risusciti ed uccidi ....ma se non e`ancora primavera vediamo come il poeta vede l`inverno..e il discorso si fa ancora piu`profondo nell`anima... INVERNOE’ notte, inverno rovinoso. Un poco sollevi le tendine, e guardi. Vibrano
i tuoi capelli selvaggi, la gioia ti dilata improvvisa l’occhio nero; che quello hai veduto - era un’immagine della fine del mondo - ti conforta l’intimo cuore, lo fa caldo e pago. Un uomo si avventura per un lago di ghiaccio, sotto una lampada storta. ......e per completare il quadro delle stagioni trascrivo un`altra poesia di Saba, come augurio, come simbolo per tutte le nostre stagioni...in particolare quelle che devono venire...per trovare oltre alla fluidita`dei versi e dello stile, un po` di noi...FELICITA`La giovanezza cupida di pesi porge spontanea al carico le spalle.
Non regge. Piange di malinconia. Vagabondaggio, evasione, poesia, cari prodigi sul tardi! Sul tardi l'aria si affina ed i passi si fanno leggeri. Oggi è il meglio di ieri, se non è ancora la felicità. Assumeremo un giorno la bontà del suo volto, vedremo alcuno sciogliere come un fumo il suo inutile dolore