LA RIVA PIETROSA

ESSERE RONDINE


Sgorgano l'una dall'altra esse, traboccano fuori dal loro primo caldo gruppo, l' una dopo l' altra, disfano le loro rapide pattuglie sbandando sotto la loro impavida veemenza ed eccole si lanciano, nero zampillo ricadente, su, alte nell' aria, ma poco - è solo un primo assaggio quello, un primo guizzo di compressa fiamma poi allungano ciascuna più in alto - ciascuna più, vorrebbe - il loro getto ma non oltre il perimetro del loro aereo campo, non oltre il dominio della loro forza e toccato quel limite rientrano planando ad alta quota, impetuosamente si rituffano nella conca di quella inesauribile fontana.  C'è pena  o c'è felicità in quel fervere o in quell' affannarsi? che c'è in quel vorticare della vita dentro i suoi recinti? Sono libere quelle anime ma libere di muoversi a un ritmo segnato... che dice la molle ricaduta che cosa la razzante ascesa e la frenetica frecciata - si occulta spesso, talora si lascia leggere un pensiero scritto in ogni parte in ogni parte operante. Lo esprimono forse esse, lo gridano con strazio ed ebrietà, ne infuriano- è questo il loro essere rondini, in quella irrequietudine è la loro pace.MARIO LUZI