Vento Nelle Vene

cercarsi


Il se, il bambino interiore.Lui amava Jung e avrebbe fatto volentieri psicologia non tanto per comprendere gli altri ma per comprendersi.A volte aveva la sensazione che il mondo fosse oltre ad una sottile plastica nemmeno tanto robusta, eppure lasciava che la fantasia lo prendesse piuttosto che prendere a pugni il divisorio.Entrava in se stesso in continuazione, soprattutto quando scriveva, ne usciva non ricco nè impoverito, solo nuovamente dubbioso. In fondo lui chi era?Allungava e diluiva la sua adolescenza, quando avrebbe dovuto però pagare il conto?Rimandare un esame, allungare, diluire, allungare, diluire.Poi di nuovo il suo sperma cerebrale nei racconti e lì tutte le donne erano sue.Oltre la plastica nemmeno tanto robusta lui era delle donne.Vittima partecipe.Vittima consenziente.Un odore, un colore, un ricordo.L'odore del mare gli rimaneva appiccicato addosso. Come tutti gli sguardi che aveva dato, come tutte le fantasie che si erano scatenate a vederle lì,  a due passi da lui, col proprio profumo di donna con la loro elegante aggressività.Sarebbe caduto in ginocchio davanti ogni carne.al di qua mentre ne scriveva le donne erano tutte sue e le prendeva tutte con maestria, virilità e dolcezza; al di là lui era delle donne vittima consenziente.