SOS NEUROBLASTOMA
E' una storia che ogni volta che la leggo mi lascia come un albero privo di foglie, una storia che in pochi hanno il coraggio di raccontare, una storia che molti purtroppo vivono. I bambini in primis. Oggi ve la propongo da chi la lotta la vive giorno per giorno affinchè un domani ci siano sempre più sorrisi e meno bambini che "spariscono inghiottiti da un male senza speranza".
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Ci siamo incontrati senza appuntamento, una sera qualunque. Io ero al solito posto, avvolto dalla luce azzurrognola dello schermo a scambiare le solite chiacchiere con gli avventori abituali. Serata normale, tranquilla. Almeno, così pensavo. D’un tratto, confusa tra la folla delle mascherine che entravano e uscivano senza lasciare tracce, entra Lei. Non sapevo chi fosse e, forse, non l’avrei mai saputo se un dito galeotto non avesse premuto il tasto del mouse facendomela apparire in una sala appartata. Mi insulta, mi rimprovera, mi giudica senza nemmeno un buona sera. Mi accusa, è un fiume in piena. Per un attimo rimango in osservazione, poi rispondo garbatamente con un saluto. Silenzio. Nessuna risposta. La furia si placa e compare un altro saluto. Le frasi restano pungenti e provocatorie, ma il tono è meno aggressivo. Restiamo a parlare per un po’. Poi, d’un tratto, se ne va lasciando sullo schermo l’ultima provocazione. Non raccolgo e finisce lì. In qualche modo, mi ha colpito….non capisco perché tanto astio. Qualche sera dopo, la rivedo. Di nuovo nel separè. Questa volta la chiacchiera è divertente e stimolante, l’atmosfera serena. Le serate diventano più frequenti, le chiacchiere più lunghe, i temi si ampliano: ormai è una del locale anche Lei. Cominciano le mail, solo segni di un passaggio all’inizio, tanto per dirsi “Ti ho in mente”. A poco a poco, per dire “Ti penso” ci vogliono non più decine, ma centinaia di parole. E non basta una lettera, ce ne vogliono due o tre, tutte inviate e ricevute nel giro di poche ore. Manca qualcosa…arriva la voce e le parole scritte cominciano a confondersi con quelle dette. Mai niente di esplicito, ma il sottinteso è fin troppo chiaro. Passano le settimane fino al momento fatidico in cui le chiedo di togliere anche l’ultimo velo e poterla vedere negli occhi. Appuntamento al mattino presto, a metà strada…… tre ore di viaggio di durata progressivamente maggiore fino agli ultimi interminabili 5 minuti prima dell’uscita. Era lì, chiusa nella sua scatola di metallo, nascosta nella notte. Era (ed è) bellissima.
Tra poco passo a prenderla. Si torna a casa. Con la stessa incredibile voglia di allora.
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Nickname: PRECARIAxPIERSILVIO
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Sesso: F Età: 55 Prov: RM |
GIORNALETTISMO
Caro Pier eccoci, è giunto il momento delle presentazioni.
Noi,siamo quaranta giovani e agguerriti precari, sì, hai capito bene 40precari, più quelli che rappresenteremo nel prossimo futuro. Le nostrecare “precariaxpiersilvio”, “piersilvilviotiamo” e “precaria berlusoni”hanno tentato in ogni modo di convincerti, ma tu, non hai inviato loroalcun segnale. Per questo, abbiamo, unanimamente deciso che ti faremoconcorrenza facendo del sano, vecchio giornalismo. Ma c’è di più,sfrutteremo tecnologie che i giornali tradizionali e i siti diinformazione oggi sfruttano parzialmente.
Per ora ti anticipiamo solo questo, il resto lo vedrai da solo!
E’ finita l’era dei figli di papà ora inizia la NOSTRA!
Prova a prenderci ora se ti riesce. Con affetto e stima per quel gran maestro di comunicazione che sei!
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DEDICATA AL MIO PIER!
PREMI VINTI
adducendo l'incomprensibile motivazione seguente:
"Per la sua ironia, originalità e simpatia e anche perchè sa scrivere bene in italiano."
Grazie e mille.
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