SOS NEUROBLASTOMA
E' una storia che ogni volta che la leggo mi lascia come un albero privo di foglie, una storia che in pochi hanno il coraggio di raccontare, una storia che molti purtroppo vivono. I bambini in primis. Oggi ve la propongo da chi la lotta la vive giorno per giorno affinchè un domani ci siano sempre più sorrisi e meno bambini che "spariscono inghiottiti da un male senza speranza".
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Tratto da: CORSO DI BIOETICA - Relazione del dott. Luciano Orsi
(Responsabile U.O. Rianimazione Ospedale Maggiore di Crema, Membro della Consulta di Bioetica Milano)
Da giorni vado riflettendo, come molti altri, sul “caso” di Eluana e mi chiedo cosa sia giusto o sia sbagliato fare o pensare. Sono sempre stata contro gli accanimenti terapeutici e a favore della libertà di scelta individuale, compresa quella di poter optare per una fine “dignitosa” nel momento in cui si sia persa la fiducia, la speranza, la considerazione di sé. Ma, devo ammettere, la condizione di questa donna sfortunata rappresenta una variazione sul tema che mi disorienta.
Soprattutto perché, in questo caso, la libertà di scelta “individuale” non è applicabile: a decidere della sua sorte sono chiamate persone, in larghissima parte a lei estranee, che non possono che decidere secondo il loro sistema di valori.
Il punto, credo, sta nel cercare di capire che significato abbia la parola “vita” o, sul lato simmetrico, della parola “morte”. Anche in questo caso, l’accordo è tutt’altro che unanime. E’ “vivo” qualcuno che non può fare niente più che assolvere le fondamentali funzioni biologiche? E’ “morto” qualcuno il cui cuore continua a battere e che, salve le funzioni biologiche di base, può, anche irragionevolmente, aspettarsi il verificarsi dell’imponderabile? Mi chiedo su quali basi possa prendere una decisione un giudice, che titoli o autorità abbia per stabilire in modo vincolante quale sia il “diritto”. Il diritto di chi, specialmente. Se la comunità è disposta a riconoscere al giudice questo potere, allora perché non demandare all’autorità giudiziaria la facoltà di emanare sentenze in merito all’esistenza di Dio? E, se non decide un giudice, chi decide? Il Congresso? Sarebbe un passo indietro rispetto alla scelta di “laicità” di un Paese, perché una presa di posizione in sede legislativa sancirebbe l’obbligo per tutti di conformare la propria coscienza ai valori della maggioranza. I familiari? Ma quali familiari? I genitori? Il/La consorte? I figli? Ancora una volta, siamo fuori dalla libertà personale del destinatario della scelta. I medici? Qualcuno di loro, in piena coscienza, potrebbe sancire l’impossibilità di un evento causato da circostanze ancora sconosciute che restituisca la “vita” alla paziente? E’ un labirinto inestricabile dove è più facile capire chi non dovrebbe o non potrebbe prendere iniziative rispetto a chi dovrebbe o potrebbe.
Mi fermo qui, ma non prima di aggiungere l’amara riflessione promessa nel titolo. Hanno deciso di staccare non si sa quando la cannula che alimenta Eluana. Questa decisione comporta due ordini di conseguenze. E’ fuori di dubbio che si tratti di una condanna, ma stabilisce anche le modalità dell’esecuzione. Morte per fame e sete.
Perché un assassino può trovare “conforto” in una iniezione letale e una povera disgraziata deve pagare anche il prezzo di una esecuzione disumana?
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GIORNALETTISMO
Caro Pier eccoci, è giunto il momento delle presentazioni.
Noi,siamo quaranta giovani e agguerriti precari, sì, hai capito bene 40precari, più quelli che rappresenteremo nel prossimo futuro. Le nostrecare “precariaxpiersilvio”, “piersilvilviotiamo” e “precaria berlusoni”hanno tentato in ogni modo di convincerti, ma tu, non hai inviato loroalcun segnale. Per questo, abbiamo, unanimamente deciso che ti faremoconcorrenza facendo del sano, vecchio giornalismo. Ma c’è di più,sfrutteremo tecnologie che i giornali tradizionali e i siti diinformazione oggi sfruttano parzialmente.
Per ora ti anticipiamo solo questo, il resto lo vedrai da solo!
E’ finita l’era dei figli di papà ora inizia la NOSTRA!
Prova a prenderci ora se ti riesce. Con affetto e stima per quel gran maestro di comunicazione che sei!
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DEDICATA AL MIO PIER!
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adducendo l'incomprensibile motivazione seguente:
"Per la sua ironia, originalità e simpatia e anche perchè sa scrivere bene in italiano."
Grazie e mille.
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