PER TE

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Sono nata il 30 Ottobre del 1966, il giorno che iniziò a piovere, e come tutti sanno, il 4 Novembre 1966 l'Arno ruppe gli argini alluvionando Firenze. Forse questo il motivo per il quale le piene dell'Arno mi affascinano così tanto? Spesso mi dicono una frase in uso qui a Firenze quando qualcuno fa qualcosa di ben fatto: "Oh, un tu sei mica ripescata dalla piena!", rispondo che la piena l'ho portata IO!

(Piena dell'Arno: ore 9.00 del 31/01/2014)

"Acqua"

Fonte di vita
sei purificatrice
tu limpida dea

ma con violenza
devastatrice su noi
puoi discendere.

Manuela

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I tre giorni della merla, il 29, 30 e 31, una tradizione che viene da lontano e che vuole che siano i tre giorni più freddi dell'inverno.
Tanto freddi che una merla, che allora aveva le piume bianche, intirizzita, ma al tempo stesso preoccupata per i suoi figlioletti, non trovò di meglio che andare a posarsi su un camino. Ci stette tre giorni, perché il gelo impediva persino di volare. Poi arrivò fortunatamente febbraio. Pallido fin che si vuole ma il sole riuscì a ridare vita e speranza. Merla e figlioletti poterono stirarsi, riaprire le ali e volare. I tre giorni sul camino però avevano prodotto una profonda trasformazione nel piumaggio, divenuto nero per la fuliggine, nero senza rimedio. Da allora i merli nacquero tutti neri.

"La Merla"

Su quel camino
con la prole posasti
per il gran freddo
al riparo e al calduccio
dei bigi giorni
poi col sole volasti
ma bianche penne
più non avevi o merla
e nera tu restasti.

Manuela

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In commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.

"Destini appesi"

Vola il pensiero
nel gelo di ricordi
privi di tempo

vagano anime
scarnite di fantasmi
senza più corpo

candide vesti
alla croce uncinata
destini appesi

arsa speranza
nell'umana coscienza
colpa vivente.

Manuela

Le arpe di Birkenau

Le ruote s’affrettano lungo la rotta
spingendo la vittoria del crimine:
trasportano, trasportano la gente al gas,
la gente al crematorio, la gente alla pira cosparsa di benzina.
Il fumo fluttua, denso e immondo…
Qui, uomini bruciano altri uomini.
E sui pali luminosi
brillano i fili tesi.
Queste sono le arpe di Brzezinka,
le arpe di Birkenau.

(Zofia Grochowalska-Abramowicz, Birkenau, 1944)

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Radicato sento
il tuo essere
nel profondo dell'anima
mentre ogni parte di me
respira e sospira
della tua assenza.

Abbandono la riva
nell'unione con le tue mani
cavalco il tuo cielo
esploro l'infinito.

Manuela

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L'AGONIA DELL'ANIMA (dal Diario di Suor Faustina)
"Erompono dal cuore gemiti dolorosi, così dolorosi, che nessuno li comprende, se non c'è passato lui stesso. Ti senti "respinta" e quella parola diviene un fuoco che penetra in ogni nervo fino al midollo delle ossa, trapassa da parte a parte tutto il tuo essere. L'anima non cerca più aiuto; si chiude in se stessa e perde di vista tutto ed è quasi come se si rassegnasse al tormento. Il dolore si riflette sul mio volto e mi tradisce, nonostante gli sforzi, l'anima non è in grado di nascondere tale sofferenza."

"Tormento dell'anima"

Fiamma di fuoco
mi divora l'anima
ardendo carne
purifica spirito
liberando lamenti.

Manuela

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"L'abbraccio dell'inverno"

 Sibila il vento, imperversa la bufera
manto di freddo scende a sera,
gelido entra e morde le ossa
ruba il calore dalla sua fossa.

Nebbia copre gli occhi
gelide le dita, nulla più tocchi,
ti abbandoni all'abbraccio di dolore
in cerca di una fiamma di calore.

Manuela

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Forse perché della fatal quiete
Tu sei l'immago a me sì cara vieni
O sera! (Ugo Foscolo)

"Cala la sera"

Cala la sera,
un manto di atmosfera
ove vivono i ricordi
ed i suoni son sordi,
ove sorge l'oscura notte
in labirinti di grotte,
ove i sogni sono lanterne
che guidano anime eterne.

Manuela

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"Aveva vissuto un amore tanto grande da aver quasi paura a parlarne, nel timore di sminuirlo o di sciuparlo. Come certi fiori delicati che appena toccati, appassiscono. Ma allo stesso tempo sentiva il bisogno di far rivivere nelle parole l'intensità e la profondità, la bellezza da cui era passata".
( R battaglia)

"Parlerò di te"

Parlerò di te
con soffuse parole
rivolta al cielo

ti racconterò
dei miei giorni senza te
vuota esistenza

per te inventerò
la vita che non sarà
infranti sogni

a te  griderò
l'amore che ancor sento
palpitare in me.

Manuela

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"Epifania"

Tre personaggi in viaggio
raggiungere il "Bambino" è miraggio,
la divina stella guida coloro
che portano incenso, mirra e oro.

Oggi invece appare una vecchietta
cavalca una scopa e porta una calzetta,
ai bimbi buoni dolci e tante cose buone
ai birichini solo carbone.

E' la festa dei bambini
quelli cresciuti o ancor piccini,
un dolce modo per coccolare
anime pure da amare.

Manuela

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La dedico a tutti quelli che hanno bisogno di ritrovare la luce, a chi è disperato e ha perso la via, a chi soffre per malattia o lutto, a chi in queste ore sta lottando per la sopravvivenza, alle persone colpite dalle stragi naturali e umane, a tutti quelli che sentono il bisogno di giungere le mani e pregare.
Manuela

Quando ho paura
inghiottita dalla notte scura,
vedo la tua luce
il tuo volto che riluce.

Quando perdo la speranza
sento la tua voce in danza,
che mi indica la via
e sostiene l'anima mia.

Quando non vedo coi miei occhi
tu li apri e il cuore tocchi,
la tua strada è sempre là
per chi cerca la verità.

Quando guardo le mie mani
vuote senza domani,
trovo la tua forza infinita
il futuro oltre la vita.

Tu ci sei non mi abbandoni
sono io che non vedo i tuoi doni,
donami Signore il coraggio
di portarti nel cuore in questo viaggio.

Manuela

Chi lo desidera può prenderla e copiarla dove vuole, è una preghiera, per tutti quelli che vogliono recitarla o solo conservarla.
Grazie a Voi.