Vivendo il giorno

Vacca


 VaccaSi accovacciò la vacca ferita. Alberi e ruscelli s'arrampicavano sulle sue corna. Il muso sanguinava nel cielo. Il suo muso d'api, sotto il baffo lento della bava. Un urlo bianco alzò la mattina. Le vacche morte e le vive, rossore di luce o miele di stalla, muggivano con gli occhi socchiusi. Lo sappiano le radici e quel bambino che affila il suo temperino che ormai si possono mangiare la vacca. In alto impallidiscono lune e jugulari. Quattro zampe tremano nel vento. Lo sappia la luna e questa notte di rocce gialle: che ormai se n'è andata la vacca di cenere. Che se n'andò muggendo nella rovina dei cieli rigidi dove mangiano morte gli ubriachi.