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Dopo Family Day, la Chiesa cattolica difende solo la Famiglia tradizionale.


Attraverso il Family Day dello scorso 30 gennaio si è inteso andare a manifestare contro i diritti delle coppie gay dimenticando che la stragrande maggioranza degli Italiani è d’accordo che si approvi la legge sulle unioni civili. Statisticamente sono ben 7 italiani su 10 a volere definitivamente una normativa per i diritti delle coppie omosessuali. E con questo si assicurerebbero sacrosanti diritti senza, con questo, ledere il concetto di famiglia tradizionale. Consentire anche alle persone gay di costituirsi in "famiglia" è un atto di grande civiltà di cui il popolo italiano è ben consapevole.Ciò che i cattolici oltranzisti e agli schieramenti politici di opposizione all'attuale governo, non ammettono e accettano è la concessione dell'adozione dei figli del partner (stepchild adoption), istituto che il ddl Cirinnà vorrebbe introdurre per permettere al genitore non biologico di adottare il bimbo del compagno o della compagna. E’ rimasto nelle orecchie di tutti il proclama di Massimo Gandolfini, organizzatore della manifestazione per il Family Day al Circo Massimo di Roma: "Mi rivolgo ai parlamentari, qui ci sono gli elettori di tutti i partiti: nei prossimi giorni seguiremo i passaggi della legge Cirinnà passo passo e vedremo chi ha raccolto il messaggio di questa piazza e chi invece lo ha messo sotto i tacchi. Al momento delle elezioni ci ricorderemo chi si è messo dalla parte della famiglia e dei bambini e chi no, rendendo possibile l'abominevole pratica dell'utero in affitto".Cosa dire a riguardo?La Chiesa, ispiratrice e sostenitrice della manifestazione, ha semplicemente aggiunto, attraverso la voce del Segretario Generale della CEI: "Basta strabismi, occorre difendere la famiglia tradizionale; basta affrontare il tema in maniera strabica e ideologica. Bisogna prendere atto della situazione reale della famiglia oggi in Italia".Poi con la consueta superbia, tipica della Chiesa, manifesta un’indebita ingerenza contro lo Stato laico, asserendo che: "Si sta discutendo nelle aule parlamentari, per rispetto non voglio entrare nel dibattito politico. La posizione della Chiesa è chiara ed è stata già chiaramente espressa. La famiglia è uno strumento necessario prima di tutto per la tenuta della società stessa. In Italia le famiglie composte da padre, madre e figli sono assolutamente maggioritarie rispetto ad altre forme di convivenza. Dinanzi a questa realtà è ovvio chiedersi: ma quanto investono i nostri governanti per tenere viva e produttiva questa realtà? Il vero ammortizzatore sociale oggi, anche rispetto alla crisi e al lavoro che manca, è la famiglia. C'è la sempre più bassa natalità: bisogna intervenire a più livelli perché la crisi demografica impoverisce il nostro Paese e mortifica le prospettive di futuro".Mi viene spontaneo chiedere: cosa ne sapranno mai i preti della famiglia tradizionale se non ne hanno alcuna. O no?Parliamone più approfonditamente anche per arginare, culturalmente, l'invadenza di uno Stato nello Stato che diventa sempre più insostenibile.