Per FORTUNA che...

La CGIL, per lesa maestà, rifugge da ogni responsabilità nei confronti della società


Le accuse mosse dal direttore dell'Unità, come abbiamo visto nel precedente post, e rivolte direttamente alla Segretaria della CGIL, per aver dimenticato gli insegnamenti di alcuni suoi predecessori, come Luciano Lama e Bruno Trentin, ha provocato l'immediata reazione dell'Organizzazione con una lettera firmata da tutta la segreteria nazionale, ad eccezione della stessa Susanna Camusso, e da tutti i segretari di categoria. Contenuto?Condanna dell'attacco personale, con evidenziazione del livore del direttore de L’Unità quale unico contributo alla discussione sulle politiche del lavoro ed infine l'invito a Staino di  parlare nel merito, offrendo soluzioni per le politiche del lavoro.Contrariamente, meglio tacere. Non so se il discorso, tra loro, avrà un seguito: personalmente penso che la raffinata intelligenza di Sergio Staino eviterà di evidenziare ulteriori "miserie umane".Basta aver sottolineato che la CGIL, contrariamente a CISL e UIL, è da molto tempo predisposta e schierata, all'unanimità, in un sistematico attacco al governo di turno, senza offrire, contestualmente, nuovi progetti e prospettive intese ad una coerente azione politica da perseguire.Da quando poi si insediò il governo Renzi, apriti cielo: un Segretario di partito contemporaneamente Premier creò uno choc tremendo perché venivano meno quei presupposti fondamentali di cui la CGIL, in particolare, e gli altri sindacati si sono sempre nutriti.È utile ricordare che ci sono sindacati dei LAVORATORI  e sindacati dei DATORI DI LAVORO: entrambi nell'ambito della CONTRATTAZIONE COLLETTIVA NAZIONALE vengono definiti "parti sociali".Per la COLLETTIVITÀ, però, i sindacati rappresentano, soprattutto, la storia dei lavoratori, riuniti tra loro per difendere interessi di categoria.Ci è, altresì, noto che l'attività dei sindacati si sostanzia con la CONTRATTAZIONE COLLETTIVA: strumento di  AUTOREGOLAMENTAZIONE per i RAPPORTI DI LAVORO e le RELAZIONI SINDACALI.In questo contesto i sindacati, nati per difendere e far valere gli interessi delle classi lavoratrici, hanno privilegiato un rapporto ravvicinato con i PARTITI politici condividendo posizioni coincidenti.Questo "vizietto", non lo si può negare, è molto più accentuato tra i SINDACATI e i PARTITI di sinistra.Rotto l'incantesimo con l'avvento del governo Renzi, la CGIL non ha esitato un solo istante a costruire barricate, opponendo, in ogni circostanza, un rifiuto precostituito a confrontarsi con la politica, a favorire il dialogo e a contrattare le migliori, possibili, condizioni.La CGIL, rifugge, ormai, da ogni responsabilità nei confronti della società, in spregio delle istituzioni democratiche, e lo ha dimostrato schierandosi per il NO nel referendum sulla riforma costituzionale, impedendo finanche libertà di espressione agli iscritti.Evidentemente la CGIL non ha alcuna affinità con la sinistra RIFORMISTA.E al giovane riformista, ex Presidente del Consiglio dei Ministri, non poteva certo perdonare l'ardire di aver dimezzato i DISTACCHI SINDACALI con uno dei primi provvedimenti del Governo da lui presieduto.Lo ricordate? Ve lo racconto io nel prossimo post.