Per FORTUNA che...

Tutti a dettare condizioni: ignorando i rischi della frammentazione.


Nonostante la nuova legge elettorale, riedizione della formula proporzionale, impone il coalizzarsi, ritornando alla democrazia consociativa, restano assenti quei necessari segnali di distensione tra forze politiche assimilabili, tese a raggiungere accordi per la formazione del prossimo governo.È risaputo che per formare un governo di coalizione è indispensabile che i contraenti abbiano una visione unica di ciò che si intende perseguire.Nel modo più assoluto possono essere disuniti in casa propria per poi sperare di federarsi con altri.Impensabile procedere uniti se non sono state superate riserve e perplessità preesistenti, previo abbassamento dei toni di discussione e rinuncia a questioni generanti risse.A tanto si perviene dopo gli accordi scaturiti da analisi puntuali, sfociati in negoziati e sanciti con stesura di patti esposti con chiarezza e ben dettagliati.In questo iter la cosa più importante è saper comprendere l'operato di ognuno, sinora perseguito, chiudendo le porte alle proprie spalle, per lavorare congiuntamente sul futuro.Se si ha la pretesa di chiedere l'abolizione di leggi passate, inevitabilmente intervengono premesse che provocheranno incomprensioni e risse.Per costruire il nuovo, se d'accordo, occorre soltanto guardare avanti, pensando soprattutto alle aspettative di un elettorato, evidentemente stanco di conflitti e desideroso di toccare con mano risultati concreti.In carenza di questi presupposti, l'elettorato avrà già deciso di non accordare la propria fiducia a forze politiche prive della necessaria visione di guardare avanti.Manifestando, invece, con sana intelligenza, l'intenzione di pervenire ad una proposta politica di grande richiamo e che sia di interesse comune, riqualificherà i futuri parlamentari agli occhi di chi avrà conferito loro il democratico scettro della rappresentanza.Nel centrosinistra, area politica cui sento di appartenere, sono in campo, attenti e credibili soggetti, tesi a favorire il dialogo per la composizione di una coalizione corsa, con sondaggi e preparazione dei negoziati.Sicuramente siamo in una fase difficile perché ai primi approcci di quei politici dotati di grande lucidità, nel perseguire disegni di scopo comune, si oppongono umori turbolenti, sentimenti privi di ragionevolezza e rancori non ancora sopiti, forse insuperabili.E intanto i macro schieramenti, per le prossime elezioni politiche, da tre sono diventati quattro.