Per FORTUNA che...

Bills Blu


Il brano “BILLY BLU” cantato, al Festival di Sanremo 2020 nella categoria “Nuove proposte”, da Marco Sentieri, descrive il grave problema sociale del BULLISMO in modo encomiabile.EVIDENZIARLO È D’OBBLIGO.Il testo di “Billy Blu”E' stato BillyGià, proprio BillyNon è incredibile?E' stato Billy blu, Billy blu, Billy bluDico sul serio, Billy bluMagro come un chiodo, occhiali spessi un ditoSopra occhiaie da malato di un bluastro scoloritoFragile, dimesso, timido, educatoEra il più bravo della classe, perciò l'hai sempre odiatoCon lui facevi il bullo, perché tu, nato nell'oroGli scaricavi addosso l'invidia del somaroE lo chiamavi Billy blu, pupazzetto, animaleGli sputavi tra i quaderni, lo spingevi per le scaleLui cadeva e tu ridevi, come ride un deficenteSi rialzava e sorrideva, ma non diceva nientePerché lui era più forte dei tuoi muscoli di ceraE tutta la sua forza l'hai scoperta l'altra seraSì perché è stato Billy Blu, Billy blu, Billy blu, Billy bluMa, ma la vita è un giustiziereTutti i bulli adolescenti, poi diventano quegli uomini dai mille fallimentiE tu, fallito e solo, appena uscito da galeraVolevi liberarti da te stesso l'altra seraE hai bevuto, e hai camminato fino all'albaLungo il fiume senza meta né pacePoi sei salito su quel ponte, un bel segno della croceMa dietro le tue spalle hai sentito la sua voceHey (hey, hey), ti ricordi di me? (Ti ricordi di me?)Così ti sei voltato, la luce della luna illuminava un uomo magroMa l'hai riconosciuto solo quando ti ha sorriso e ha detto: ti aiutoEd era Billy blu, Billy blu, Billy bluE dai, abbracciami, Billy BluE così è stato Billy a salvarti la pelleQuel ragazzo magro magro che ti stava sulle palleNo ma quale odio, non ho nessun rancoreEri tu quello più debole, tu dentro stavi malePerciò venivi a scuola, scaricavi sul mio bancoVeleno e prepotenza, da mostrare a tutto il brancoMa adesso lo hai capito, lo vedo dal tuo visoLa forza del più forte, è chiusa in un sorrisoTi ricordi di me? Io sono solo uno dei tanti Billy bluQuelle vittime di un bullo che ogni giorno vi tormentaMa bulli non si nasce, no, lo si diventaQuando hai una famiglia distratta e disattentaE allora come hai pianto, hai pianto e hai chiesto scusaPoi siete andati al mare, due birre e una gazzosaE finalmente hai vomitato i fantasmi dell'infanziaTuo padre che non c'era, tu madre piena d'ansiaChe ti dava sempre ragione, anche quando avevi tortoTutti i tuoi casini sono il frutto di quell'ortoNon hanno mai capito che per non farti del maleServivano carezze sì, ma all'occasioneDue schiaffi d'amore.