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Delitto di Perugia, Amanda Knox e Raffaele Sollecito hanno accoltellato Meredith Kercher: le motivazioni della condanna


Di Giorgio Rini Martedì 29 Aprile 201410Condividi3TweetGoogle+Commenta
Per la condanna nell’ambito del delitto di Perugia, adesso si sanno anche le motivazioni. Infatti i giudici della Corte d’Appello di Firenze hanno depositato le ragioni della sentenza, che ha visto la condanna di Amanda Knox e Raffaele Sollecito rispettivamente a 28 anni e mezzo e a 25 per l’omicidio di Meredith Kercher. Si tratta di un documento molto corposo, che ripercorre la ricostruzione del delitto, per arrivare ad affermare che l’arma è costituita dal coltello sequestrato a casa di Sollecito, mentre il colpo fatale sarebbe stato sferrato dalla stessa Amanda.Leggi ancheProcesso Meredith Kercher, Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono liberi - videoAmanda Knox e Raffaele Sollecito, oggi la sentenza. I Kercher: “Pensate a Meredith”Amanda Knox e Raffaele Sollecito assolti: non hanno ucciso Meredith. Il video della sentenzaAmanda Knox e Raffaele Sollecito prima della sentenza: “Non abbiamo ucciso Meredith”Processo Meredith, in diretta tv la sentenza per Amanda Knox e Raffaele SollecitoSegui Amanda Knox, cronaca, Cronaca Nera, Delitto di Perugia, Delitto Meredith, Meredith Kercher, Omicidio, Omicidio Meredith Kercher, Raffaele Sollecito Il giudice ha stabilito che il coltello sequestrato non è incompatibile con la ferita riportata da Meredith. Inoltre è stato specificato che in questo caso un ruolo non secondario è stato svolto dalla disponibilità dell’arma da parte degli imputati e dal fatto che essa è stata facilmente trasportabile da una casa all’altra. Tutti questi elementi e la presenza del dna della vittima sulla lama del coltello avrebbero portato alla condanna dei due imputati.E’ stato un processo molto lungo quello che ha visto una prima condanna dei due ragazzi in primo grado, la loro successiva assoluzione in appello fino alla Cassazione che ha riaperto un secondo processo in appello, disponendo un nuovo dibattimento nel capoluogo toscano. I due ex fidanzatini, secondo l’accusa i colpevoli della morte della giovane studentessa, si sono sempre proclamati innocenti: i loro legali hanno confermato il ricorso contro questa seconda condanna in appello. Ripercorriamo le varie tappe della vicenda.Il delitto di Perugia è avvenuto nella notte dell’1 novembre 2007. Si tratta di un caso di cronaca nera. Meredith Kercher era una studentessa inglese che si trovava nel nostro Paese perché stata partecipando al progetto Erasmus all’Università di Perugia. Il processo ha visto la condanna in primo grado di Amanda Knox, ragazza originaria degli Stati Uniti, e di Raffaele Sollecito, altri due studenti. La ragazza fu ritrovata all’interno della sua stanza, nell’abitazione che condivideva con altri giovani, priva di vita, con la gola tagliata. Rimangono ancora dei misteri su questo caso, dopo il processo che ha visto la condanna di Rudy Guede, che avrebbe partecipato all’azione criminosa.I giovani sono stati successivamente assolti in appello per non aver commesso il fatto. E’ rimasta, comunque, la condanna per Amanda Knox a tre anni di carcere per calunnia, dal momento che avrebbe accusato Patrick Lumumba dell’omicidio, il quale si è rivelato estraneo ai fatti. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della Procura Generale, annullando la sentenza d’appello fino al processo a Firenze che ha confermato le condanne del primo grado.La ricostruzione della storia