la torta imperfetta

h. 10.46


Amico mio, mi hai raccontato che ti sorrideva e tutto il tuo mondo riprendeva a girare come quando (proprio come diresti tu) arrivi e ti siedi in un sorriso, ed incomincia il sogno.Tu eri così, seduto in un sogno, la ferita non è ancora sanata, ho percepito il tuo fastidio quando ho sottolineato, scioccamente ed inutilmente, l’emozione che mi ha dato avere sentito raccontarti.Se solo ti fossi visto mentre scendevi nel buio dei ricordi, avresti intuito forse la mia tenerezza, forse.Ora non è il momento per la nostra amicizia, che è a tempo e forse già lo sai. Io so. Sai già che, quando la sutura sarà sanata, non potrò più essere lì con te, non vorrai che sia accanto a te, rappresenterò il passato doloroso, con il quale vorrai chiudere. Resterà per me l’incanto dei pomeriggi di confidenze, dei viaggi in treno che durano una manciata di minuti, dei saluti sul piazzale della stazione, che sono le nostre carezze mentali, per sentirci meno soli e più forti, meno spaventati e più spavaldi. Amico mio, ti scriverò un giorno tutto questo e ancora di più, non ci vedremo da tempo quando ti racconterò dei giorni, che non saranno più nostri.E tu sarai libero