la torta imperfetta

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Giorni che sembrano ore, ore che paiono minuti, granelli di sabbia di una clessidra che segna un tempo che non c'è. Lo cerchiamo con affanno, cerchiamo di di quadrare un cerchio che cerchio non è, ricordi tuoi che si fanno confidenze, che se i granelli di sabbia della clessidra non scivolassero dalle mani e uno solo uno, o due o, poco più, restassero appiccicati alla mano, che li trattiene, diverrebbero (o lo sono già e lo ignoriamo, il campo lungo dov'è?) nostri ricordi. Confidenze fatte di ricordi dolorosi, delusi, belli, fragili, unici, preziosi ed, io che posso fare poco molto poco se non nulla. Forse se trattengo il respiro e non mi muovo e non parlo e non calpesto i cocci di confidenze farebbero poco rumore e poco male. Se ora, mi allontanassi da questo tempo che non c'è e portassi via tutto il male ed il brutto dei tuoi ricordi, allora sì che sarei utile a qualcosa. O solo dicessi due piccole parole:"non so". Piccole ma alate. Parole che estendono la nostra vita in territori che si trovano in noi stessi. Allora sì sarei utile a qualcosa. Confidenze tue di ferite non sanate che rimbalzano sulle pagine di questo diario di viaggio, fatto di appunti dello strano noi col nome senza nome che comincia, che cosa strana, dalle tue confidenze per diventare un'unica cosa. Sembra quasi non poterne scrivere di appunti di questo strano, straordinario viaggio, senza alcuni dettagli che vengono diritti dal passato e non hanno nessun'altra stazione che noi. I nostri inizi di viaggio spesso o sempre, complicati e difficili, faticosi e tesi, hanno motivo di essere così, per chissà quale straordinario meccanismo di difesa innescato? Sarà meccanismo di difesa o ecco di nuovo il tempo che non c'è che prende il sopravvento e rende il viaggio una continua partenza. Non saprei e non so rispondere; se dovesse essere troppo faticoso e o difficile scrivere e continuare a riscrivere gli inizi, ferma la clessidra non capovolgerla più. No tempo, no luogo, no lo strano noi senza nome. Se vuoi fermarla, ti restituisco alla tua vita, non ne avrò male, quello che fa stare bene te, fa stare bene me. Continuo a prendere disordinatamente appunti di viaggio, non badare troppo alla forma, il tempo vola via e la pagina del diario è piccola, troppo, per contenere per intero le mie note. Le parole sempre inadeguate e mai davvero quelle per raccontarmi e raccontare a te ma ci sono davvero parole? E mi restano impressi i tuoi occhi, un attimo che diventa eterno e li ritrovo sempre da qualche parte che mi sorridono. Gli appunti scorrono via veloci, anche loro, pochi ne ho fermati, altri li lascio ancora da scrivere #diario#ricordi#granellidisabbia#viaggio#domanic'èsempreancoradomani