la torta imperfetta

h.16.04


Una nuova vita ti si presenta davanti.Ogni giorno impari qualcosa di nuovo, ogni giorno come ri-nascere e, di conseguenza, riattraversarele varie fasi di quello che si intende per sviluppo emotivo, affettivo e psicosociale, sembra strano ma è così. Ed è un percorso complicato e complesso, doloroso e pieno d'affanno.È sicuramente una strada in salita ma giusta. Una scelta giusta, come ritengo giusta sia questa tua nuova opportunità professionale, (sempre che di “giusto“ si possa parlare) ed è una scelta che non lascia rimpianti, quellache guardandosi indietro fa sentire di non aver lasciato niente di inconcluso, niente di sospeso oirrisolto, quella che fa sentire di non aver lasciato indietro alcuna parte di sé. La scelta giusta non è quella che ti garantisce il successo ad ogni costo, è quella cheindipendentemente dal successo renderà felici e fieri, anche quando, come a te appare in questo preciso momento, la strada sarà in salita.Quante volte prima di decidere, nasce il dubbio di quale sia la scelta giusta.  I Sentieri meno battuti, si sa, fanno nascere più incertezza, insinuano il dubbio, spingono a seguire quasi sempre solo quelli piùpercorsi, i più battuti, i più vissuti ma non inaugurare mai strade nuove, non aprire mai la breccia suvie inesplorate, renderà certe mete sempre e solo irraggiungibili. E tu questo non lo vuoi e, non lo desidero io per te.Quello che più spaventa della conseguenza di una scelta è l’eventualità dell’errore, vivere senzapensare di farne mai, non è possibile. L’errore rende umano, permette di ricordare, di capire chesenza rischio forse non c’è sconfitta e non c’è neanche vittoria. L’ideale nella vita non è "non commettere errori", perché questo significherebbe essere non umani, l’imperfezione invece aiuta a essere tolleranti, a comprendere e cercare di imparare.Questo è il TUO momento non avere paura, Goethe affermava che gli errori rendono l'uomo amabile così sempre più amabile TU sei per me.Accenni ad un mio possibile volere "spegnere noi", spegnere l'interruttore "noi" anche solo sfiorarlo, no, non mi riesce, la luce la lascio accesa; come lascio acceso il desiderio di potere anche solo, per pochi istanti, riaverti in un unico gesto.Lascio acceso il noi, per potermi sentire, anche solo per poco, scivolare via fra le tue braccia, lentamente, profondamente e languidamente, dove ho raccolto e ti ho raccolto, dove ho ascoltato e ti ho ascoltato attraverso il non udibile, dove profonda e sincera è stata la tua muta confidenza più preziosa, fatta di sensualità, passione, sincerità, che è stato così bello viverla e così dolce, da non essere mai sentita come cattiva.Sento forte il chiasso dei desideri quello che viene dalla mente, serra la gola, stringe lo stomaco e mi spinge a cercarti, ovunque io mi volti, ovunque io cammini attraversando un limpido mattino invernale o nell'intimo respiro di un vibrante abbraccio.L'interruttore non viene sfiorato, la luce è accesaDivergevano due strade in un bosco, e io…Io presi la meno battuta