la torta imperfetta

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leggo, rileggo, poi la rileggo ancora la tua mail. Scorro lentamente fra le panciute vocali, le secche consonanti, le virgole sorridenti, i punti che respirano.respirano i tuoi pensieri, tornano a farsi diario i miei, che inseguono i tuoi. Cercarsi. Trovarsi. Cercarsi ancora. Trovarsi ancora. Prendersi. Viaggiarsi dentro. Cedersi. Stringersi. Tentarsi. È ancora notte, è già giorno, non so, è ora di ricordare le parole, le lettere, gli abbracci di uno sguardo magnetico dal profilo volubile. Tutto intorno è silenzio e buio e se fossero fogli queste bozze di mail accartocciate sul tavolo ne conterei otto e con questa forse nove. E nessuna, dico nessuna scrive di cosa vorrei parlarti, perché in fondo a qualcuno lo dovrò pure raccontare ma tu sei anche il racconto e tutto il resto. Tra un poco albeggerà e ti consegnerò queste righe così per accompagnarti e forse annoiarti. Vorrei essere il tuo diario.Quello di cui non parli a nessuno e al quale ti consegni completamente, senza timore. Solo tuo. Ovunque.È giunto il momento che ti consegni questa mia lunga e sempre breve mail. La strada, la boteguita del caffè ha i suoi primi avventori, i semafori rossi mi consentono le ultime battute, radio deejay negli auricolari ed io che scrivo e non dimentico.Sei qui