la torta imperfetta

18.51

Sei cambiato, stai cambiando fisicamente, i tuoi occhi gialli si stanno trasformando in due pietre preziose, quelle che cerchi e scovi in fondo ad una nera e fuligginosa miniera.

questa sera ti guardo e sei lontano ma dal mio bene mai abbastanza.

E niente era questo più o meno la lettera che ho cominciato a scriverti e poi è stato delirio! Ti assicuro che sebbene lavorassi il pensiero ritornava costantemente a te; a volte per quanto è intenso devo fermarmi per non farmi travolgere ancora di più e oltre ma vedi sono tutte banalità, a volte le parole non bastano a contenere un'unica grandissima emozione, ho però scritto il diario ma era solo un affastellamento di pensieri e pensierini, quelli che si svolgono a casa il pomeriggio, da bravi, per fare tutti contenti dalla mamma alla maestra ma poco ci convincono. Ora te la faccio leggere questa mail non mail, questa lettera fatta di pensierini pomeridiani, tu scruti nel buio della campagna da un treno in corsa, chissà se cerchi sempre un manuale con le istruzioni o un decalogo da finire di compilare così è più semplice incasellare o reincasellare i pezzi superflui.

Mi piace anche quando mi tieni lontana, pazzesco, non c'è limite alla mia follia. Io però folle non mi ci sento, mi sento travolta come quando sei un surfer e cerchi l'onda perfetta per la camera verde ed io ora sono nella camera verde, incredibile l'ho trovata senza cercarla e ti assicuro che ci sto proprio bene, è la perfezione dell'onda che si cerca e quasi mai si trova.

Ti scrivo come ad un diario di bimbi, per scusarsi come bimbi di mancanze e lontananze. Siamo in stazione e tu mi guardi ed è l'onda perfetta.

Il diario quello con le pagine bellebelle lo scriverò la prossima volta, questo ha le pagine stropicciate come i tuoi pensieri, non riesci a tenermi lontana dal bene per te. Sei unico anche col broncio e lo sguardo torvo