Persa Nel Buio

....IL MARE CANTAVA....


Ero convinta di ricordare ogni strada ogni piazza ed ogni vicolo,nei miei ricordi vedevo la vicina di casa dei nonni, la vecchia signora Maria, con i capelli bianchi come neve,raccolti in una cipolla trattenuta da infinite mollette, vestita tutta di nero, seduta su una sedia di legno che avra' avuto la sua eta',immersa nel suo ricamo, alzando il viso di tanto in tanto per salutare i passanti.L'estate dei tempi passati l'avevo sempre passata, nella casa di una zia poichè la casa dei nonni era troppo piccola, anche se piu' comoda visto che era sul mare, e la mia chiave era proprio della casa dei nonni..........Entrai nella piccola cittadina, e mi stupii nel non ritrovarmi piu',mi sembrava tutto piu' grande, tutto era diverso, le piccole stradine di sasso, erano state asfaltate, ma quante case c'erano? condomini?! io ricordavo solo piccole e basse case bianche sparse.......Non sarei riuscita a trovare la casa dei nonni, ero confusa, e non trovavo punti di riferimento, erano passati circa 15 anni o forse piu', dall'ultimavolta che avevo calpestato quelle strade....Dopo aver chiesto ad alcuni passanti riuscì a trovare la casa dei nonni,stupita nuovamente, ma era cosi' piccola?! Sapevo che la vicina aveva un'altra chiave ed era lei che si occupavadella casa vuota, prima di aprire la porta, decisi di suonare il campanello dellavicina signora Maria, mi apri' una ragazza aveva dei lunghi capelli neri ondulati, che le scendevano lungo le spalle, un viso bronzeo, con un sorriso brillante,gli spiegai velocemente chi ero, lei sgranò gli occhi e abbracciandomi forte  mi disse "Jenny non ti ricordi di me?" No non me la ricordavo,aveva credo tre anni piu' di me piu' o meno, visto il mio imbarazzo continuo',"Sono Monica ti ricordi ! da piccole giocavamo assieme, io abitavo dall'altra parte della strada"Ma certo che stupida Monica, da piccola era una bimba rotondetta e capricciosa,ora mi ritrovavo innanzi una donna mozzafiato era difficile riconoscerla.....Mi spiegò che la signora Maria si era trasferita dai figli, perche' troppo anziana aveva bisogno di essere accudita, e che lei e sua sorella Barbara avevano aquistato quell'appartamento dopo che i suoi genitori si erano trasferiti in un paese vicino...Mentre stava concludendo di spiegare vidi scendere dalle scale dietro di lei un'altra ragazza,non poteva che essere la piccola Barbara, bellissima anche lei,come la sorella i capelli lunghissimi neri che scorrevano lungo le sue braccia,un viso incantevole, sembrava una piccola bambola di porcellana,era minutina e scattante, da piccola era una specie di terremoto,la chiamavamo ATTILA distruggeva tutto e sorrisi nel vederla donna, ma dal suo viso traspariva il suo essere rimasta una furbetta.Mi congedai promettendo a Monica di pranzare o cenare assieme, al piu' presto.Infilai la chiave nella toppa della vecchia porta di legno,il profumo quel profumo che avevo impresso nei ricordi,ma che solo ora in effetti potevo gustare a pieno,mi investi' riempendomi di emozione,si apri' la porta cigolando, e quel che vidi era ancora una voltadiverso dai ricordi, le camere erano solo due ed estremamente piccoleuna cucina antica, la camera da letto, ed il bagno minuscolo,ma come facevo da piccola a correre in quello spazio?!Aprii tutte le finestre cioe' due, ero a circa 100 metri dalla spiaggia,ed il profumo della salsedine era intensissimo,la casa era spoglia, e non c'era nulla che potesse accomunarla allecase di citta, una madonnina era in piedi sul como' della camera da letto,coperta da una campana di vetro, era una statua di circa 80 cm credo che avesse un valore inestimabile.Nei giorni seguenti mi occupai di sistemare la casaa mio gusto, ripulendola dall'inizio alla fine ma non ci volle moltoera cosi' piccola....Un mattino verso le sei, decisi di farmi una passeggiata in spiaggiacamminai molto lungo la riva a piedi scalzi poi mi adagiai sulla sabbiae con le braccia intrecciate dietro la nuca presi ad osservare il cieloe mi persi nei miei ricordi fino ad addormentarmi.....ad un tratto delle carezze caldesfiorarono il mio viso e mi svegliarono, aprii gli occhi e vidi due occhionigrossi verdissimi e tanto tanto pelo, era un cagnolino simpatisissimo,credo un incrocio tra uno spinone e uno shitzu era bellissimo,color champagne, presi un sasso e lo lanciai sulla spiaggialui corse a prenderlo e lo riporto', correva come una lepre,mi alzai e incominciai a tornare indietro verso casa,e lui prese a seguirmi, non mi dispiaceva affatto avevo bisogno di compagnia,e lui sarebbe stato un ottimo compagno..............lo chiamai SPENK come un cartone animato che vedevo da ragazzina....