Persi nel buio

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Impaurito, si allontano' con il cuore ancora palpitante, il disagio lo stava assalendo. Ora capiva come doveva sentirsi un bambino perso improvvisamente tra la folla. Aveva voglia di piangere, chiedere aiuto a qualcuno, ma attorno a lui tutto era inerme. Continue domande esplodevano nella sua testa : dove erano finiti tutti ? cosa era successo di tanto grave da far scappare tutti ? Attirato improvvisamente da un rumore si volto' di scatto verso gli alberi dietro la casa. C'era qualcuno o qualcosa : ne era certo. Cercò di muovere le gambe in avanti, ma dovette usare tutte le sue forze per vincire la paura che le rendeva pesanti. Il rumore era incessante, qualcuno stava camminando su delle foglie. Si, ne era certo. Erano dei passi. Decise di inginocchiarsi cercando di riportare alla mente le poche lezioni di sopravvivenza che aveva imparato durante il militare. Poi , con uno scatto, si alzò, corse velocemente facendo il minor rumore possibile dietro un albero e si schiaccio il piu' possibile contro di esso per non farsi vedere. Erano le 22:24 quando Monica decise che la sua giornata era finita. Le ultime mail per il suo capo all'estero per lavoro, le avrebbe lette il giorno seguente : a giudicare dall'oggetto poteva rimandarle. Spense il monitor del PC, raccolse il suo cappotto, la borsetta e si avvio verso l'ascensore. Era sempre l'ultima ad andarsene e anche quella sera le luci degli altri uffici lungo il corridoio erano spente. Quando le porte dell'ascensore si aprirono si rese conto che la luce interna non andava. Un istante e un brivido la colse lungo la schiena. Non provava paura , ma un certo disagio ad entrare in quella scatolo completamente buia, illuminata solo leggermente dalla luce dei tasti. Schiacciò il piano sotterraneo e lentamente si senti' scendere verso' il basso. Il parcheggio era oramai deserto  e la sua macchina sembra la regina di quello spazio vuoto. Usci come al solito imprecando con il solito telecomando che non funzionava, costringedolo all'apertura manuale della sbarra di uscita.  Faceva quella strada da 14 anni oramai, l'avrebbe potuta fare ad occhi chiusi. Arrivò a casa senza rendersi conto che durante il tragitto non aveva incrociato nessun altra macchina, ma capi' che c'era qualcosa di strano aprendo la porta di casa. ...continua