In Viaggio

Post N° 185


Ieri, mentre prestavo come sempre la mia opera meritoria, anche se di sabato mattina sarebbe molto meglio rimanere avvoltolati nelle coperte, mi sono guardata intorno, analizzando tutti i miei colleghi e le persone con cui avevo a che fare in quel momento...e, mentre la mia tirocinante si esprimeva come meglio poteva rispetto il suo fisico, elargendo occhiate modello Bambie a tutti gli elementi di sesso maschile presenti nell'area, e riuscendo, con abilità tutta particolare, a posizionarsi sempre nel posto sbagliato, intralciandomi nel lavoro, mi sono immaginata un bestiario. E inizierò dal bradipo stanco, che è il collega più anziano, infartuato, che canta Claudio Villa, il che di prima mattina ti fa impazzì, meglio ancora se lo fa mentre te stai ancora litigando con gli occhi cisposi e la testa nell'acquario, dovuta a litigate per cazzi tuoi o consumo di alcolici la sera precedente, elargendo oltretutto consigli sulle donne cui non piace la fava (testuali parole...) C'è poi la neo mamma-mammifera, viso affilato, che sembra una ballerina dell'opera tanto è diafana, e che si lamenta della pressione bassa quando fa caldo, del caldo quando fa caldo, del freddo quando fa freddo, del rio destino che ci sottrae il tempo a ogni piè sospinto, e ci lascia vecchi vuoti et stanchi.. E, nell'obiettivo fish eye, trovo la mia collega panzerotta, piggy, due uomini all'attivo, e una brutta storia alle spalle, tanto che alla sua tenera età dice che i bambini sono solo un fastidio (sic!), e che ha una tale presunzione che tutto quel che fa lei è giusto, e noi altri siamo solo una congrega di azzeccagarbugli del nostro lavoro, una specie di Dio sceso in terra, l'unica in grado di mettere mano su paziente e riuscire nell'opera di "alzati e cammina"..sua precisa prerogativa è quella di riuscire, ogni giorno, a sfondare un paio di pantaloni, mostrandoci il poco edificante spettacolo dei suoi cuscinetti a buccia d'arancia livello coscia..consiglio spassionato: un rinforzo in quella zona.. Già sarebbe abbastanza per timbrare e uscire da quella gabbia di matti e andare a godere il sole del sabato mattina, e invece giro ancora lo sguardo, e incontro la new entry, ovvero, la gatta in calore, che ogni giorno mi illustra chi è la preda prescelta, anche se la sua specialità olimpionica è "tutto fumo, zero arrosto", dato che si trova sempre più sprizzante ormoni, che non trovano una precisa collocazione, dato che non porta mai niente a compimento, ma si compiace, modello pavone, del suo successo.. Cerco di consolarmi e incontro la coppia che non c'è, ma c'è, una specie di piccola processionaria che si muove in sincrono, discretamente, e che mai vedrai distinta l'una dall'altra, lei ogni riccio un capriccio, lui ogni capello un ringraziamento a Dio perchè ancora ne ha qualcuno.. Poi la coppia che c'è e si vede, lui appartenente ai primati, lei alle gatte semimorte, e non importa che ognuno dei due abbia chi un tot di figli, chi un fidanzato, il loro amore sfida tutto e tutti, ma non vanno nè avanti nè indietro, fanno come i piccioni, tubano e si chiamano per nome, poco importa che la compagna di lui lavori a un tiro di schioppo, loro sono i nostri Romeo e Giulietta.. Vedo poi la luce, il mio collega illuminato, ma non dall'Enel, bensì dalla fede, che rinuncia a tutte le sue pulsioni in nome del buon Dio, perchè lui è destinato a cose superiori, e infatti n
on fa altro che salire e scendere per le scale, dalla palestra alla corsia.. Chi manca? ah, ecco, quello che c'è e non si vede, ma si sente, il cane da punta, che scannerizza tutte le donne e non ne ha nessuna, e si sdilinquisce in vorrei ma non posso, e per cui nessuna è alla sua altezza, paralizzato com'è dalla paura di sentirsi dire no, o di confrontarsi con qualcuno.. Ho la precisa impressione di avere dimenticato qualcuno, che forse ieri non c'era..e, per rimanere in tema, una visita al bioparco della mia città non sarà così alienante..