La voce di un uomo

L'infedele


Ed ecco Villari, il "traditore" del Partito (forse)Democratico. Ma è giusto che gli attacchi vadano rivolti solo a lui? Tutta questa vicenda ha alimentato la mia sfiducia verso il PD.Ripercorriamo un attimo la storia...La presidenza della commissione della Vigilanza Rai va assegnata, in virtù di una consuetudine (intesa nel senso giuridico del termine*), ad un esponente dell'Opposizione. Nella fattispecie, l'opposizione aveva candidato alla presidenza Leoluca Orlando, esponente dell'Italia dei Valori. La maggioranza però si oppone alla sua candidatura (evidentemente aveva troppo a cuore la Costituzione italiana per ambire ad una carica così importante). Ma l'opposizione fa muro e continua a ripresentare Orlando come candidato, compatti PD e IDV non mollano. Sicché, dopo mesi di stallo, la maggioranza tenta un colpo di spugna ed elegge il senatore del Partito Democratico Riccardo Villari. Coerenza e determinazione avrebbero voluto che Villari si dimettesse il prima possibile, poiché se il PD avesse voluto cambiare strategia e mollare un po' la corda l'avrebbe già fatto. Ma inizialmente il senatore democratico non si dimette annunciando di sentire prima i presidenti di camera e senato. A questa condizione ne aggiunge poi un'altra, cioè che maggioranza e opposizione trovino un'intesa. Le condizioni si verificano entrambe; presidenti di camera e senato lo invitano a dimettersi, l'Italia dei Valori abbandona la speranza di eleggere un presidente del suo schieramento e così PD e PDL trovano un'intesa. Eppure? Niente. Villari è tutt'ora presidente della Commisione di vigilanza Rai nonostante la sua espulsione dal partito e nonostante le pressioni di tutti gli schieramenti politici (Pannella a parte).Accuse gli vengono quindi mosse dagli esponenti del centrodestra, ma, in particolare, com'è naturale che fosse, dagli esponenti del suo (ormai ex) partito. Eppure è sicuro che se al posto di Villari fosse stato eletto qualcun'altro del partito le cose sarebbero andate diversamente? E' stato solo un caso che fosse eletto proprio un senatore così scorretto? A mio parere no. Per quanto mi riguarda questa è la prova di quanto il Partito Democratico non sia altro che un insieme di diverse persone che vogliono una poltrona messe assieme per accumulare quanti più voti possibile. Un miscuglio di ex democristiani ed ex comunisti (e già qui...), di radicali e di qualche nuovo esponente che forse vorrebbe un cambiamento, ma che conta ben poco. Villari è la prova che in quel partito probabilmente ognuno pensa per sé, poiché non vi è un reale obiettivo comune totalmente condiviso. E credo nemmeno vi potrà mai essere finché ci saranno persone di schieramenti così diversi.Quella che era la divisione della prima repubblica è diventato un miscuglio totale. Con la differenza che i socialisti del PDL se ne stanno buoni al loro posto o in qualche modo concordano con la politica non socialista berlusconiana, mentre i democristiani del PD fanno l'opposto, interferendo sempre con le decisioni del partito. Riusciremo mai ad avere un Parlamento pulito e soprattutto coerente? Speriamo...*Dicasi consuetudine quel comportamento che viene considerato dai consociati come obbligatorio, nonostante non vi sia uno scritto ufficiale che lo consideri tale, e la cui violazione, dunque, costituirebbe un illecito.