La voce di un uomo

David Mills condannato...e anche lo stato di diritto


E' giunta inesorabile e piuttosto silente la condanna dell'avvocato David Mills. Quattro anni e sei mesi per l'imputato accusato di corruzione in atti giudiziari in quanto avrebbe ricevuto 600.000 dollari da niente popò di meno che sua alta eccellenzia l'Impunità Silvio Berlusconi. Quest'ultimo, naturalmente, sarebbe stato condannato a sua volta inevitabilmente (sarebbe alquanto strano che in una condanna per corruzione fosse condannato solo il corrotto e non il corruttore). Ma come tutti sappiamo, per poter Sgovernare, mandare a puttane il nostro Paese e rimbecillire la gente con Studio Aperto e Mattino Cinque in tutta tranquillità, egli non è stato condannato, giacché gode dell'immunità incostituzionale targata Alfano. In attesa del giudizio della Corte costituzionale (inutile ripetere ancora i motivi per cui la Consulta darà torto ad Alfano e ragione alla Costituzione) la legge rimane in vigore. In pratica, dunque, abbiamo una sentenza che dice che l'avvocato David Mills è stato corrotto da Silvio Berlusconi, ma vi è solo una condanna per David Mills, quasi che Re Silvio fosse morto e quindi non condannabile. Ovvie le polemiche...processo politico...comunisti i magistrati...e le solite balle secondo le quali se qualcuno è contro Re Silvio è necessariamente una persona cattiva, che sta sbagliando a priori. Ma allora, per screditare queste tesi, di per sé già screditabili da una persona dotata di un minimo di capacità logiche e razionali, ma che paion bene funzionare nei confronti della massa ignorante e menomata di quella parte del cervello che permette il ragionamento, sarà bene pubblicare un paio di dati, giusto perché non ci siano più dubbi sul fatto che la politica non c'entra nulla.Per prima cosa pubblico la lettera che l'avvocato David Mills scrisse al suo commercialista, il quale lo denunciò alle autorità inglesi (da lì partì tutta la vicenda giudiziaria, non per volontà di qualche magistrato reduce dall'Unione Sovietica). Per seconda cosa pubblico la confessione che l'avvocato David Mills fece davanti ai Pubblici Ministeri quando costoro gli sbatterono davanti alla faccia la lettera scritta al commercialista. Ovviamente in Italia vi sono delle norme, in materia penale, del tutto irrazionali, quindi questa confessione non poteva valere come prova al processo perché fatta davanti ai PM e non davanti al Giudice. In sostanza, se in molti paesi (come negli Stati Uniti), mentire davanti al Pubblico Ministero è un reato, in Italia è un diritto. Ma al di là di questa polemica sul processo penale è bene che tutti sappiano cosa disse Mills preso dalla strizza e dallo stupore. Ad ognuno di noi starà poi credere o non credere alle sue parole, ma almeno tutti sapremo un paio di dettagli che sicuramente ci faranno ricredere parecchio sul fatto che i magistrati del processo sarebbero dei comunisti rivoluzionari. Lettera dell'avvocato David Mills al commercialista Bob Drennan: Caro Bob, in breve, i fatti rilevanti sono questi.Nel 1996 mi ritrovai con un dividendo proveniente dalle società del signor B. di circa 1,5 milioni di sterline, al netto di tutte le imposte e le tasse. Era stata una mia iniziativa personale: avevo corso il rischio e tenuto fuori tutti i miei soci.Saggiamente o meno, informai i miei soci di quello che avevo fatto e, dal momento che c’era stato un guadagno inatteso, proposi di dare ad ognuno di loro (credo) circa 50.000 o 100.000 sterline , cosa che pensavo fosse un gesto piuttosto generoso.Il che dimostra quanto ci si possa sbagliare, dal momento che loro insistettero per trattare la transazione come un profitto della società. Per evitare controversie (ci eravamo appena fusi con la Withers) accettai di versare il denaro in un deposito nella mia banca fino a quando non fossero stati certi che non sarebbe stato richiesto da terzi.Nel 2000 fu chiaro che nessuno lo avrebbe mai reclamato (cosa che avevo sempre saputo) e il denaro fu tolto dal deposito e versato; tenni poco meno di 500.000 sterline da una somma che allora aveva raggiunto quasi i due milioni.Quindi tutti quei rischi e quei costi per ottenere ben poco. Il costo più grande fu lasciare la Withers. Non mi fu chiesto di andarmene, ma mi sentivo così a disagio, non ultimo per il fatto che i miei soci della Mackenzie Mills avevano ottenuto il massimo dei benefici con il minimo rischio, che davvero non potevo restare.Ho passato il 1998, il 1999 e il 2000 lavorando come libero professionista ed era evidente che i processi stavano procedendo, che ci sarebbero stati avvocati da pagare e che c’era sempre il rischio di venire indagati per qualche motivo – cosa che effettivamente sta per succedere in conseguenza alle ultime indagini delle quali sei al corrente. Rimasi in contatto con la gente di B. e loro erano al corrente della mia situazione.Sapevano in particolare in che modo i miei soci avevano preso la maggior parte dei dividendi, sapevano anche quanto il modo in cui avevo saputo testimoniare (non avevo mentito, ma avevo saputo evitare punti spinosi, per dirla in modo diplomatico) avesse tenuto il signor B fuori dai guai nei quali avrei potuto cacciarlo se avessi detto tutto quello che sapevo.Verso la fine del 1999, mi fu riferito che avrei ricevuto del denaro, che potevo considerare come un prestito a lungo termine o un regalo. Furono messi 600.000 dollari in un fondo speculativo e mi fu riferito che erano lì se ne avessi avuto bisogno. (Il denaro fu versato nel fondo perchè ne avevo discusso in diverse occasioni con la persona legata all’organizzazione di B. ed era un modo indiretto di rendere il denaro disponibile.)Per ovvie ragioni (in quel momento ero ancora un testimone dell’accusa, anche se la mia testimonianza era già stata resa) era necessario fare la cosa con discrezione. E questo era un modo indiretto di farlo.Alla fine del 2000 volevo investire in un altro fondo e la mia banca mi fece un prestito dell’importo di circa 650.000 euro, garantito dalla mia casa, etc… come garanzia. Estinsi il prestito liquidando i 600.000 dollari. Ti allego una copia del conto in dollari.Ho considerato il pagamento come un regalo. Cos’altro poteva essere? Non ero un loro dipendente, non stavo agendo per loro conto, non stavo facendo nulla per loro, avevo già reso la mia testimonianza, ma c’era senz’altro il rischio di futuri costi legali (che di fatto c’erano stati) e di una grande dose di ansia (che senz’altro c’è stata).Tutto questo è andato avanti per più di otto anni fino ad oggi. Il mio contratto [sic, N.d.R. "contatto" o "contratto"?] era consapevole di quanto la mia capacità di guadagnare entrate fosse stata danneggiata e nel 1998 e 1999 ero riuscito ad inviare parcelle dal mio studio ad alcune compagnie, che erano state pagate e avevano aumentato le mie entrate. Ma questa era un’altra cosa. Siccome ero praticamente certo che la mia posizione CGT [Capital Gains Tax, tassa sugli utili di capitale, N.d.R.] fosse comunque negativa, stupidamente non ho dichiarato le mie transazioni. Se qualcuno controllasse (per esempio, da dove vengono i soldi per acquistare le azioni Centurion?) sono ovviamente preoccupato sul da farsi e su come gestire al meglio questa situazione.Ti allego i documenti chiave. Tuo, David Mills Dichiarazione-confessione di David Mills davanti ai PM De Pasquale e Robledo del 18 luglio 2004 quando all'avvocato viene mostrata la lettera che aveva scritto al commercialista. Mi viene mostrata la lettera del 2 febbraio 2004 diretta a Bob Drennan, acquisita per via rogatoriale. Dichiaro che la lettera è stata scruitta da me e sono molto turbato a rileggerla. Credo a questo punto, per quanto difficile, la cosa più giusta da fare è spiegare il fatto con la massima chiarezza. Del resto la lettera in sé è estremamente eloquente e quindi ha bisogno di poche spiegazioni.Ho scritto quella lettera nel quadro di una contestazione fiscale nel Regno Unito. Dovevo spiegare per quale motivo avevo ricevuto la somma di 600mila dollari. Non credo che occorrano molte parole: io sono stato sentito più volte in indagini e processi che riguardavano Berlusconi e il gruppo Fininvest. Pur non avendo mai detto il falso, ho tentato di proteggerlo nella massima misura possibile e di mantenere, laddove possibile, una certa riservatezza sulle operazioni che ho compiuto per lui. E' in questo quadro che nell'autunno del '99 Carlo Bernasconi [responsabile per Mediaset dell'acquisto dei diritti tv, deceduto nel 2001, nda], che mi dispiace coinvolgere in questa storia, mi disse che Silvio Berlusconi, a titolo di riconoscenza per il modo in cui ero riuscito a proteggerlo nel corso delle indagini giudiziarie e dei processi, aveva deciso di destinare a mio favore una somma di denaro. Cerco di ricordare le paole esatte che Carlo usò per indicare chi aveva preso questa decisione all'interno della famiglia: ritengo che abbia usato l'espressione «il dottore», che era il modo in cui abitualmente chiamava Silvio Berlusconi. E adesso? Adesso niente. I berlusconiani non sapranno mai queste cose perché continueranno a guardare Mattino (e pure Pomeriggio) Cinque che parla solo di stupri e gossip. Oppure Studio Aperto, che ai due argomenti aggiunge quello degli animali che hanno bisogno di essere adottati. Heil Silvio...A NOI!