C'era una volta una signora sposata che era talmente presa dalle sue cose che non si accorgeva nemmeno di se stessa.
Aveva
pochi amici perchè la maggior parte delle persone che la circondavano
erano li per lavoro ovvero come degli avvoltoi o dei cani in cerca di
qualche briciola da prendere. Si, questa signora era anche benestante e
pensava che i soldi facevano la felicità o meglio aiutavano molto.
Un
giorno bussa alla sua porta un personaggio curioso, che la giudica per
quello che è non per quello che ha, i due diventano amici, considerando
amici una parola abbastanza grossa. Purtroppo però accecata dal lavoro
non riesce a capire le vere intenzioni di quel personaggio che in lei
cercava appagamentoper se stesso regalando appagamento a lei stessa.
Passa
il tempo ed il personaggio curioso dopo una assensa di qualche anno si
ripresenta molto più formato internamente e solo ora capisce il vero
disagio in cui versa la signora.
Lei è accecata dai suoi stessi
problemi, dalle sue stesse responsabilità e vivendo di appuntamenti ed
impegni la sua vita è quasi tutta pianificata. Non osa pensare a se
stessa se non marginalmente ovvero se il benessere che cerca può
trovare giustificazioni o meglio vantaggi per il suo lavoro.
Sogna,
come tutte le donne sogna momenti perfetti in cui abbandonarsi a se
stessa ma purtroppo questi sogni rimangono tali per PAURA DELLE
CONSEGUENZE.
Vive quasi in prigionia, segregata tra sbarre
invisibili che le impediscono di volare con le ali del piacere. Il
sesso è quasi inesistente ovvero se esiste esiste per dovere coniugale
piuttosto che per aver raggiunto il limite piuttosto che per svuotarsi
in un momento di solitudine.
La signora non sa che il personaggio
curioso ormai iniziato alle pratiche di massaggio bioenergetico con
tali strumenti vuole APRIRE la sua mente per farla fuggire dal quel
meccanismo perverso in cui si trova. Del resto il personaggio curioso
prova piacere a far provare piacere agli altri e non per ultimo a
provare piacere a se stesso.
Ecco cosi che la signora, per quel suo
cerchio vizioso in cui si trova, perde quell'occasione in cui poteva
uscirne indenne, perde quella guida che CONSAPEVOLE del suo problema
VERO poteva aiutarla. Rinuncia a un momento intimo in cui racchiudersi,
rinuncia ad una stanza calda, illuminata da cento candele profumate,
rinuncia alle mani calde rispettose che sfiorano dalla testa ai suoi
piedi il suo corpo facendole trascorrere momenti di riflessione
interna. Rinuncia ad un piacere tantrico ricco di piccole pressioni,
piccoli brividi che la pervadono dall'alto al basso. Rinuncia ad un
orgasmo multiplo conseguenza di parecchi minuti di massaggio in cui si
abbandona consenziente a piccole penetrazioni tantriche.
Che
peccato, la signora è come un pesciolino d'acquario, che vivendo in un
piccolo mondo non conosce le meraviglie del mar rosso in cui potrebbe
sguizzare...........