GiulianoPiancastelli

Ada Trerè Ciani....Scrittrice


Ada Trerè CianiScrittrice Se mi si chiedesse qual' è il difetto più grande, sicuramente risponderei l'ingratitudine. Ed è un difetto che io non ho e non voglio avere. Spesso ci si dimentica di quando non ci "filava" nessuno, ed all'improvviso una persona ci ha teso la mano facendoci uscire dall'ombra. Ci ha aperto gli occhi, ci ha fatto comprendere di valere qualcosa, di non essere un vaso di coccio tra i vasi di ferro, ma di avere qualcosa da dire. Ancor di più certi gesti acquistano valore quando vengono fatti in modo disinteressato, senza pretendere e ricevere nulla in cambio. Certamente in casa mia l'amore per l'arte è sempre stato vivissimo. Ho sempre visto i miei genitori intenti a leggere i grandi classici della letteratura, e certamente mia madre è stata la prima a credere nel mio talento. Senza mai ostacolare il mio voler essere pittore, ma anzi, incitandomi e finanziandomi fin da piccolissimo. Ho iniziato a dipingere a tredici anni e da subito ha creduto in me.
( La signora Ada Trerè Ciani quando era l'insegnante di mia sorella )Fuori dalla famiglia però se devo dire grazie a qualcuno è sicuramente  la maestra e scrittrice Ada Trerè Ciani. Avevo sempre vissuto il mio essere artista, in modo riservato cercando di non attirare l'attenzione. Ma un giorno lei vide un mio affresco, e subito incuriosita venne a visitare casa mia per vedere tutti i miei quadri. Mi portò esponenti dell'arte per comprendere se avevo le qualità per emergere, e visto che i giudizi furono positivi, mi inserì prima in una collettiva nel paese, poi in una mostra a Faenza di un certo prestigio insieme ad artisti già affermati, poi in una personale in cui la mia arte era protagonista assoluta. Scrisse articoli che parlavano del mio talento, commenti su depliant, ma cosa più importante mi insegnò come ci si deve muovere per organizzare un evento d'arte. Ho imparato grazie a lei che bisogna osare, chiedere senza paura, al massimo verrà detto un no!... Ma bisogna rincorrere i propri sogni. Il mio carattere nel tempo è molto cambiato, e come mi definì lei tempo fa....ora sono un carro armato che schiaccia chiunque, per ottenere ciò che vuole. Mi ha insegnato a non avere paura.Se ora ricevo inviti a mostre un po' da tutta europa, se vengo contattato da esponenti della cultura di grande livello e questo blog ha visite da tutte le parti del mondo, è grazie anche a lei che mi ha fatto comprendere che potevo osare, potevo emergere. Avere il talento non serve a nulla se lo si tiene nascosto, se non lo si propone al mondo esterno.Sono molti gli artisti che ha aiutato a farsi conoscere, non tutti dotati di buona memoria, ma io invece la memoria ce l'ho buona e la ringrazioL'ho sempre ammirata come scrittrice. Lei, maestra elementare, era riuscita ad affermarsi. Il suo libro Fiori di banco venne pubblicato da Bompiani, su segnalazione di Umberto Eco. Questo dice già tutto! Fu subito un vero successo! Una volta accesi la televisione e la vidi a Domenica in, tra Pippo Baudo, Roberto Benigni ed altri personaggi. Un altra volta invece, protagonista a Mixer di Giovanni Minoli. Tutto questo mi divertiva molto ed accresceva in me il desiderio di emulare la sua voglia di emergere.
Fiori di banco di Ada Trerè Ciani, è una delle prime raccolte (se non la prima) di “amenità” scolastiche. Si presenta come un quaderno a quadretti. Ricordo ancora la frase in copertina: “Carlo Magno quando morì divise tutti i sudditi in tre parti”, ma anche un brano nella sezione religiosa, *“San Martino vide un povero che aveva freddo e allora con la spada lo tagliò in due”, o una scena di vita familiare contadina: *“Mio padre faceva il maiale e mio zio lo aiutava”. *Quando morì la parte di Oriente, Teodosio la diede ad Arcadio con la sua capitale Costantinopoli. A Onorio gli diede la parte di un Accidente.* Le madri spartane dicevano ai loro figli: torna morto o torna vivo!*Tiberio era figlio adottivo di Augusto cioè vuol dire che non era suo figlio fisso.*Il padre di Carlo Magno era Peppino in breve.* Il feudatario si alzava verso le cinque o le sei e cominciava a fare la cacca oppure metteva un guanto e prendeva i falchi....e tanti altri.Questo libro ha dato il via alla lettura di tutto un filone di libri umoristici...seguiranno " Io speriamo che me la cavo", ecc. ecc. Ma la prima è stata lei.  Un libro scritto negli anni 70 ma che mantiene una freschezza e una ironia ancora molto attuale.Ovviamente non ha scritto solo questo libro... tralasciando le sue collaborazioni a varie riviste e altri libri a cui ha dato il suo  contributo insieme ad altri scrittori, e il suo ruolo di "memoria storica" del suo paese..con la raccolta di aneddoti e eventi storici avvenuti nella valle del Lamone, mi piace ricordare le seguenti opere..."Quisquicole""La gaia fattoria ( trilogia per bambini )""Tipi da spiaggia""La zia""La nostra gente""Quando cantava il ruscello""Un giardino nel cielo"-------------------------------------------------------------------J.P.