GiulianoPiancastelli

Carla Ciani...Dedicato a Mimma


 "DEDICATO A MIMMA"diCarla Ciani 
Molti grandi artisti hanno avuto vari periodi di ispirazione nella loro arte, nella scelta dei soggetti, nel loro modo di dipingere,  vedi per esempio Picasso. Mimma non è stata da meno. A suo modo creativa, amante del cambiamento, del trasformare, ha attraversato vari periodi passando da quello di roditore di giardinieredi sadicadi esploratricedi Arsenio Lupin.Cominciò il suo periodo di roditore attaccando tutti i piedi e le gambe dei mobili di legno senza dimenticare il portariviste e l’attaccapanni. Non disdegnò di masticare altri materiali come il mio portafoglio e la chiavetta del computer.
Si diede al giardinaggio scavando profonde buche sotto la siepe fino a scoprire le radici e a rannicchiarvisi dentro. Aveva un senso del verde diverso dal mio: toglieva certe piante dai  vasi e, dopo che io le rimettevo a posto, le toglieva di nuovo.Quando camminavo in cortile, mi seguiva mordendomi i polpacci. Per lei era un gioco, ma io lo trovavo sadico perché i suoi dentini aguzzi lasciavano il segno.Durante la sua prima estate tenevo le porte interne aperte per far circolare l’aria e mitigare il caldo. Appena poteva, saliva la scala e andava ad esplorare le stanze al piano superiore. Non c’era gommapiuma che si salvasse. Trovavo pezzi dappertutto. Svuotava i peluche lasciando sul pavimento gli involucri afflosciati. Fui costretta a mettere tutto in alto, fuori portata della sua furia distruttrice.Una sera mi accingevo a mangiare uno dei miei piatti preferiti, le polpette col sugo che avevo preparato con cura. Mi ero appena seduta a tavola quando qualcuno suonò il campanello. Un ragazzo era venuto a ritirare dei dischi che avevo già preparato per lui e glieli consegnai. Ritornai a sedermi. Il piatto era lucido, pulito come dopo il lavaggio. Mi venne il dubbio di non averci messo ancora le polpette, ma non era così. Arsenio Lupin a quattro zampe, ostentando un’aria indifferente, stava  sdraiato e satollo sul suo cuscino. La mia delusione fu grande e dovetti rassegnarmi a cenare con pane e formaggio.Non mancarono altre imprese del genere, anche se il cibo era posato accanto ai fornelli. Aveva cominciato a crescere e, quando si alzava in piedi, arrivava dappertutto. Altra delusione perché avrei voluto un cane di mezza taglia non una stangona…
Mio figlio l’aveva presa da un contadino che, per liberarsene, gli aveva detto che sarebbe rimasta piccola. Aveva   due mesi e mezzo, era graziosa col suo pelo rasato lucido nero e bianco e le macchioline marrone sopra gli occhi. Nel suo primo anno di vita fu la mia disperazione, un vero diavolo. Pensavo a come avrei potuto  convivere con quella peste. Forse l’angelo custode dei cani entrò in azione perché Mimma cominciò a calmarsi e a migliorare sempre di più. Divenne la mia compagna preferita, mi seguiva in ogni cosa che facevo, capiva  dove mi accingevo ad andare. “ Andiamo a chiudere le persiane”, “andiamo a vedere se c’è della posta” “andiamo a stendere i panni” “andiamo a guardare il fiume”. A ogni frase lei mi precedeva prendendo la giusta direzione.
Ero sola in casa, ma Mimma colmava la mia solitudine. Era una presenza  che riempiva ogni vuoto. Abbiamo  vissuto insieme per 13 anni, giorno e notte. Il suo sguardo dolce mi  diceva quanto era profondo il suo affetto per me. Quando , dopo un’ecografia, seppi che aveva un tumore all’intestino di 20 centimetri di diametro, capii che era giunta alla fine della sua esistenza. Ho cominciato a vivere in un limbo di sofferenza e di estrema tenerezza per lei che mi ricambiava col suo sguardo tenero e qualche leccatina.. Pregavo Dio che la facesse morire nel sonno.” Dio, Mimma mi ha dato tutto di sé, conforto, sicurezza, affetto, vicinanza, condivisione. E’ stata buona oltre ogni dire, premiala per tutto questo, Signore, falla addormentare per non svegliarsi più. Ti prego, se lo è meritato.” Il primo giorno di agosto il veterinario ha usato la mano di Dio e Mimma si è pian piano addormentata in pace, finalmente libera dal suo male e il suo  cuore generoso ha cessato di battere. Ora ha ritrovato forza e vigore e corre felice nei prati del cielo.
&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&Mimma era anche amica mia. C'è stato un lungo periodo in cui la vedevo tutte le settimane. Lei sapeva accogliere la gente che conosceva, sempre festosa innondava i visitatori di attenzioni e effusioni, la gioia traspariva dai suoi occhi. Ripensandoci, sono pochi gli esseri umani che hanno saputo accogliermi con la stessa festosità e sincerità. Lei dava il suo amore senza giudicare chi si trovava davanti...a differenza di noi umani. Belli o brutti, buoni o cattivi, venivano trattati da lei allo stesso modo.Mi ha fatto sentire amato. Non sapevo fosse morta. A volte passando in bicicletta guardavo verso il suo giardino...senza vederla più. Ora so che se anche i nostri occhi non possono più vederla, lei continua ad affacciarsi con il muso tra le sbarre della cancellata, curiosa di scoprire se c'è qualcuno da poter innondare di attenzioni...Ciao Mimma!&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&Tutte le morti meritano rispetto, che si tratti di persone o di animali. Anzi, spesso gli animali sanno dare molto di più.