Piazza delle Erbe

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Frughi per anni tra carte, giornali, internet alla ricerca del suo nome. Pensi le cose peggiori, perché al giorno d’oggi non si può sparire senza lasciare traccia. Nei giorni più bui hai persino pensato di ingaggiare un investigatore privato. Poi, un giorno, mentre sei su Google alla ricerca di tutt’altro, t’imbatti nel nome di lei e poi ancora nel nome di lei e in quello di lui (sì sempre lui), e poi ancora nel nome di lei, il nome di lui e il nome di quel progetto che un tempo era stato anche tuo e che credevi morto e sepolto. Non una foto, ma sei curioso e inquieto. Lei è la prima donna che ti ha spaccato il cuore, ed è stato anche il tuo primo vero amore del genere che, come dice il Poeta, spezza le vene delle mani/mescola il sangue col sudore se te ne rimane... Ma poi lei ha scelto lui, senza un senso, a dispetto di tutto il male che lui vi aveva fatto. Frughi ancora, niente foto. Ma continui a leggere, non riesci a fermarti, e sembra d’improvviso il 1996. Lei sempre idealista dura e pura, così dura e pura da sfidare gli incontri e le amicizie pericolose, una che se pensasse fosse utile alla Causa ascolterebbe Cesare Previti con la stessa attenzione che riserva a Gino Strada. E lui, lui sempre in lotta disperata (e sacrosanta) con chi lo ha impunemente derubato di qualcosa che oggi ne farebbe un uomo ricco (o forse più ricco). È tutto così uguale che controlli le date, pensi che qualcuno, a mo’ di pesce d’aprile, abbia messo su internet tutta questa roba che sembra venire da così lontano... E il dubbio che ti assale è: possibile che tutto sia rimasto uguale, tutto tranne te?