Piazza delle Erbe

stefano b.


Quattro cirri di passaggio sulla testa, un paio di denti stesi ad asciugare fuori dalla finestra sorridente della tua bocca, un po’ Fossati, un po’ spinello del pomeriggio, tanti strani animali disegnati sui miei libri, un bambino terribile che oggi ha vent’anni, qualche amicizia durata una settimana, una donna fondamentale ancora oggi, una giovane babysitter il cui massaggio è difficile da dimenticare. Tu hai normalmente smesso di ricordarti di me, ma io ti adoro ancora quando mi fai piangere, quando mi fai ridere, persino quando scrivi cose che mi piacciono meno. Tutto merito tuo o anche un po' di quell'estate? Oggi è come se fossi stato anch’io lì ad ascoltarti: è stata una bella sensazione e la devo a lei, che è arrivata adesso e sembra conoscermi da un sacco di tempo.