Piazza delle Erbe

melius abundare


Leggo che un’insegnante di Palermo (mica il Nano o il Magnaccia o Paris Hilton…) potrebbe sporcarsi la fedina penale per aver obbligato il dodicenne bulletto (sic!) della scuola a scrivere 100 volte – come fosse Bart Simpson – «Io sono un deficiente». «L'umiliazione brucia più di uno schiaffo o di una nota» avrà pensato saggiamente la prof. Ma di cosa si è mai reso colpevole il povero cucciolo di stronzo? Di aver ostacolato un suo compagno che cercava di andare al bagno e di avergli dato sostanzialmente dell'arruso (insulti omofobici, scrivono gli stessi ipocriti giornali che lo chiamano bulletto). Ora, pensate che i genitori del bulletto siano andati dalla suddetta insegnante scusandosi con la coda fra le gambe per la loro inettitudine a crescere un figlio? No, l’hanno denunciata. I nipoti del Nano (o del Magnaccia o di Paris Hilton) possono dormire sonni tranquilli: il cucciolo di stronzo crescerà e starà sempre, ineluttabilmente, dalla loro parte.