Piazza delle Erbe

lettera ai Vanzina


Caro Carlo, caro Enrico,lo so, sono comunista dentro, penso che il cinema sia arte e vi ho sempre abbastanza scacato anche quando avete provato a fare quelli seri (ma tanto chi se lo ricorda Volontè in Tre colonne in cronaca?). Però... Però adesso depongo bandiera rossa e vi scrivo sventolando bandiera bianca. Ok, avete ragione voi. Avete vinto, avete sempre capito tutto e prima. L’Italia non è quella tiepidamente descritta col guanto di velluto da vostro padre, no. L’Italia è proprio quella che ci mostrate da quasi trent’anni: greve, squallida e triste come un senatore della Repubblica (non il giornale, l’Italia…) che, pur di presenziare puntuale a una trasmissione tv, finge un malore e si fa scarrozzare in ambulanza. Questa non l’avevate ancora pensata, eh? Gustavo Selva v’ha sorpassato a destra (ops, battutona involontaria, fatene tesoro per il prossimo cinepanettone…). Cordialmente,Piazza delle Erbe