Piazza delle Erbe

sala d'attesa


E poi scopri che non avevi capito niente. O che forse avevi capito tutto e non volevi crederci. Il dolore ti piega e non c’è spazio per altri pensieri. La paura e la preoccupazione picchiano duro più delle parole. Il computer è solo una macchia di colori. L’unica voglia è quella di prendere il primo treno, chiedendoti per tutto il viaggio se stai facendo la cosa giusta. Poi chiedi consiglio a quel vecchio saggio indiano che si spaccia per una giovane matta toscana e ti ritrovi in stazione. Non sai quanto dovrai aspettare, ma sai che prenderai soltanto il treno giusto. Dagli altoparlanti, per qualche ragione, sorridendo ti stringono il cuore Faber e Fossati.