Piazza delle Erbe

26 dicembre


All'arrivo del treno manca poco. Ti chiedi come la prenderà ma ormai è fatta. Accogli come un buon segno l'alba rossa sulla città. La signora che ti sta di fronte è insopportabile ma ti fai cullare da quella cadenza che non sentivi da un po'. Il paese è esattamente come lo immaginavi, lo attraversi tutto ancora prima di rendertene conto. Lei ti raggiunge dopo poco e sembra impenetrabile, proprio come il suo abbigliamento invernale. Imbarazzi, lunghi silenzi, piccoli discorsi, un paio di sorrisi, qualche lacrima, vecchie ferite, nuove questioni, problemi che non hanno soluzione, altri che per te non esistono (e tenti di spiegarlo). Poco lontano, il suo cane gioca, salta, insegue il vento: lo invidi, e giureresti che lo invidia anche lei. Il finale è interminabile, patetico, e l'effetto sorpresa, la "sparata dell'uomo romantico", ti appare oramai come la figura di un povero stronzo. Eppure sai che lei ti vuole bene. Li guardi allontanarsi, donna e cane, finché non scompaiono dalla tua vista. Mentre speri che non scompaiano anche dalla tua vita, lo zaino ti sembra ancora più pesante. Il suo profumo è dappertutto.
E poi? © Piazza delle Erbe 2007