Piazza delle Erbe

cineclub


Siamo pur sempre nel bdcdP. Metà della sala è occupata quasi sempre dai tuoi colleghi. Il film comincia 10 minuti dopo l'orario indicato: per aspettare i ritardatari cronici e non perché ti bombardino di pubblicità. Qui fanno ancora l’intervallo tra il primo e il secondo tempo: forse per rispetto dei prostatici, ché il tizio dei gelati non scende in sala da 15 anni. Grazie al cielo, poi, il responsabile non è un epigono di Guidobaldo Maria Riccardelli: finito il film, tutti a casa, o al pub o, i più fortunati, a fare l’amore. Niente pippe postcinematografiche: il tuo sogno segreto di gridare saggiamente e morettianamente «No, il dibattito no!» stasera non si realizzerà. In compenso vedi un film che avevi perso e che pensavi potesse piacerti. E infatti è molto bello, e ti fa venir voglia di vederla dal vivo, la Mongolia, che ti manca e ti manca come un sacco di posti nel mondo, tanto che ti vien male a pensarci, così male che partiresti stasera, in culo il lavoro, in culo i problemi, in culo tutto quello che non va. Il film qual è? Il matrimonio di Tuya. Recuperatelo.