Piazza delle Erbe

senza (?) sensi


Immaginavo di entrare come un investigatore sul luogo del delitto, quello che nei film arriva per ultimo, quando c’è rimasto solo il nastro giallo intorno, e trova l’indizio che nessuno aveva notato. Pensavo di vagare da una stanza all’altra con la cautela e la passione di un archeologo che cerca di carpire i segreti della sua città sepolta. Ero anche convinto che a un certo punto mi sarei sentito un ladro: furto con destrezza di profumi, gusti, afrori, pieghe, avanzi, angoli, spigoli, segreti. E invece mancava solo che ci fosse l’agente immobiliare a farmi strada in quell’appartamento così vuoto, così pulito, così immobile, così perfetto che se non fosse stato per i libri sparsi e la birra in frigo avrei detto disabitato da mesi. Troppo per non fartelo sapere. E penso proprio tu l’abbia capito. Ancora tre settimane d’attesa. Intanto godo di un pezzetto di felicità, senza sapere bene per cosa.