Piazza delle Erbe

effetti collaterali/1


Incastrato fra i componenti di un'allegra famigliola in trasferta? Massì, non ho voglia di cercare altri posti liberi, mi siedo. Lui sembra uscito da un film di Pietro Germi, lei sonnecchia, poi dorme definitivamente, la nonna è silenziosa ma dà l'idea di una che, se per caso apri bocca, non ti molla mai più. E poi c'è la ragazza. L'età meglio non chiedersela. Raggomitolata in posizione fetale, labbra morbide, sonno sereno, seno teso in una canotta, gambe forti (pallavolo?) in un paio di shorts, il nome scritto sulle scarpe da ginnastica, qualcos'altro a penna sbiadito sulla coscia destra. Leggo Ammanniti ma l'occhio è lì, voglio sapere cosa c'è scritto, azzurro su bianco. Mi alzo, mi allungo, mi stiro, frugo nel borsone, ma mi muovo cauto, non dimentico Pietro Germi, vorrei evitare un occhio nero o un matrimonio riparatore o tutt'e due, ma niente, non si legge. Poi squilla un cellulare, l'uomo risponde in una lingua sconosciuta, la donna si prepara a scendere da sola, la ragazza si tira su (addio decrittazione) e attacca a spedire sms. Niente allegra famigliola in trasferta, niente Pietro Germi, solo cinque sconosciuti che hanno diviso lo stesso scompartimento. Azz, potevo guardare meglio.