Piazza delle Erbe

se non ora, quando?


Le foto erano su dvd, la musica sull'ipod. Ma il computer è andato, così, senza preavviso, e ho perso tutto il resto. Anni di mail con scazzi e parole d'amore, confessioni e battutacce, appuntamenti e curriculum vitae. Anni di brutte copie di roba di lavoro. Anni di poesie e poesiole (ebbene sì, anch'io da giovane ero una «brutta creatura») di cui ora rimane solo una copia cartacea a 1800 chilometri da qui. Anni di piccole creazioni di cui essere orgoglioso, dai biglietti d'auguri alla sora edvige. Anni di chissà quante altre cose che mi verranno in mente. Ma non m'incazzo. Non ancora. O non più? È come se avessi già elaborato il lutto. Da dove mi arriva quest'autocontrollo, lo stesso che mi spinge ad accettare una decisione piovutami addosso improvvisa ieri sera? Forse non sono più Piazza, forse mi hanno rimPiazzato come nell'Invasione degli ultracorpi. O forse ieri ho semplicemente bevuto troppo.