Piazza delle Erbe

home sweet home


Occorrono otto ore di treni, neve, taxi e maledizioni per capire che casa č proprio dove non pensavo che fosse. Vista la giornata appena trascorsa decido di rilassarmi e vado a cena fuori. Al tavolo vicino una donna confessa al partner di non bere da una settimana e chiede al cameriere gallette di riso al posto del pane. No, non potrei mai stare con una donna del genere. Con l'indice teso ad arco prendo una piccola briciola dalla tovaglia e la caccio in bocca a denti quasi stretti: ora che ci penso č lo stesso identico gesto che faceva da ragazzino il mio amico M., usando lo stesso indice teso ad arco di cui si serviva per sterminare le formiche. Chissā se lo fa ancora, con le briciole e con le formiche, dall'alto della sua attuale carica istituzionale. Sorrido. Bisognerebbe invitarlo a cena, ma per farlo dovrei tornare da dove sono appena arrivato. E io invece ho bisogno di un po' di casa, di questa casa, almeno per questa sera.