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Piazza delle Erbe
... visto dall'alto mi sembrava un paradiso in mezzo a quei sentieri, di tutto mi aspettavo tranne che una spiaggia di carabinieri...
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« uno in meno, palla al centro | Giovanna sul rogo » |
Post n°8 pubblicato il 07 Febbraio 2007 da Piazza_delle_Erbe
Stamattina tornavo da una trasferta di lavoro. Combattuto tra la stanchezza che mi faceva premere sull’acceleratore e la voglia di rimandare ancora un po’ il ritorno a casa, mi godevo la strada quasi sgombra con l’unica compagnia dei brani casuali del mio ipod. E poi a un certo punto è partita una canzone che non sentivo da secoli, la voce storta e un po’ incrinata di quel mito di Jannacci che mi commuove sempre, anche quando canta canzoni divertenti. Questa canzone, che invece racconta quanto sia difficile comunicare tra padri e figli, si intitola Parliamone; l’album è Guarda la fotografia, l’anno il 1991. Secondo me è bellissima, ed è di quelle che se non ti scappa la lacrima vuol dire che sei proprio un asino. Appena arrivato, per prima cosa ho cercato il testo su internet: niente di niente. Così, come facevo da ragazzino (gasp, incredibile ma vero internet esiste solo da una decina d’anni), mi sono messo a trascriverla e ora è tutta vostra: Va che è un bel fatto c’è in giro della brutta gente, sai che più che parlare straparla e non dice quasi niente mai Io se rinasco, rinasco ricco, ricco e senza casini alto quasi 3 metri, un po’ bianco un po’ nero e non vendo neanche accendini Stupida storia che è questa nostra vita e c’è chi non se la gioca neanche a una brutta partita ma se mi toccasse parlare a un ragazzo che soffre la prima volta d’amore o a un caro amico che si sta spegnendo per via del cuore… Giovane uomo, lo so che non è facile la prima volta che si soffre d’amore il dolore è terribile e le parole, Madonna, le lacrime proprio non servono chiedo scusa ma sono tuo padre, non son mica un mobile E tu vorresti bruciare le carte, la faccia, le scarpe ma che brutto far finta, vederti soffrire mentre stai così male ma se ho rispetto per questo tuo grande dolore che ti brucia dentro ho anche rispetto per questa mia, mia funzione di mobile Parliamone questa volta davvero Muoion le storie specie se parlan d’amore sai vive per sempre chi si è spento di crepacuore sai Ma com’era bella, com’era dolce la nostra vecchia canzone ma tu non mi amavi e io che volevo buttarti giù dal balcone E tu vecchio mio, lo so mi sembra impossibile, ci si scherzava ma adesso non c’è più niente da ridere Ma stringi ‘sta mano, stringi almeno due dita chissà magari qualcosa di me passa nella tua vita No gli occhi no, quegli occhi non chiuderli che ti vengon le rughe, magari, e mi scappa da piangere Dai non far scherzi ma sento che le tue dita mi rispondono lasciami perché è inutile insistere Parliamone anche se è troppo tardi |
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