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Piazza delle Erbe
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« absolute beginner | mai vista tanta neve. » |
Post n°206 pubblicato il 07 Febbraio 2008 da Piazza_delle_Erbe
In fuga dal bdcdP, tu ed E. arrivate ai confini torinesi, nella megastrafica multisala dove la clonazione è già realtà (tutte le commesse sono rigorosamente uguali) e i popcorn selfservice occupano un’intera parete riscaldata. Il film è Into the wild di Sean Penn: film cercato, desiderato fin da quando avevi visto il trailer tre settimane prima. Ma man mano che il racconto va avanti, seppure la storia sia bellissima, seppure la natura sia straordinaria, seppure il protagonista Emile Hirsch sia notevolmente bravo, seppure l’America sia perfettamente rappresentata come quel meraviglioso tripudio di contraddizioni che è, c’è qualcosa che fai fatica a mandar giù: l’artificiosità letteraria e il filosofame di molti monologhi e dialoghi. Filosofame che ti fa venire in mente quella canzone di Gaber: «...era così ateo che aveva bisogno di un altro dio». |
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Il film mi è piaciuto e lo consiglierei, per la capacità di coinvolgimento emotivo e l'impressione forte che mi ha lasciato. Però poi c'è l'aspetto che hai sottolineato tu, cioè le troppe pippe, le troppe citazioni e le frasi moraleggianti... insomma un didascalismo che secondo me non era necessario. Anche io penso che una sceneggiatura più scarna avrebbe giovato al film. Tuttavia l'ho trovato così poetico nelle immagini e nella descrizione dei personaggi che il mio giudizio complessivo non può che essere positivo. ;-)
wile s. (gener. pl.) (form.) stratagemma, astuzia; inganno: the wiles of the devil, le astuzie del diavolo; to fall a victim to the wiles of s.o., cader vittima delle seduzioni di qlcu.