Creato da Piazza_delle_Erbe il 30/01/2007
Piazza delle Erbe
... visto dall'alto mi sembrava un paradiso in mezzo a quei sentieri, di tutto mi aspettavo tranne che una spiaggia di carabinieri...
Messaggi di Maggio 2007
La mia città è un vecchio che insegue le donne ma non si ricorda più perché. La mia città è un mobile: sta lì e sembra inerte, mentre ferve il lavoro dei tarli. La mia città è pigra, persino troppo pigra per essere egoista. La mia città non vuole l’alternanza degli uomini o dei partiti, vuole e ottiene sempre l’alternanza dei padroni. La mia città era un caos che non aveva mai preteso di essere ordine; poi la mafia se n’è accorta. La mia città ha pensato di essere diventata furba; la mafia, nel frattempo, lo è diventata davvero. La mia città vorrebbe due martiri da piangere nuovi di pacco: purtroppo o per fortuna non li avrà. La mia città dorme o sonnecchia davanti alla tv mentre i cartelli pubblicitari fuori inneggiano solitari che la città è viva. La sua squadra di calcio è vorrei ma non posso; la mia città è vorrei ma non voglio. La mia città si è arresa senza che nessuno le abbia puntato un’arma contro. La mia città è il ritratto appena deformato dell’Italia. La mia città non è più da tanto tempo la mia città. P.S.: la foto è tratta dal sito www.francobrain.com, se richiesto sono pronto a toglierla, ma mi piaceva troppo. |
Al ritmo di uno a settimana registro la scomparsa di blog che mi piacciono. Bannati (ah, l’uso delle parole! eliminati no?) perché non rispettano la politica del portale che li ospita. Quale sia la politica in questione francamente mi sfugge. Un coglione di cui non dico né nick né blog è entrato qualche tempo fa in Piazza delle Erbe per vomitare la sua idea di libertà: uccidere i comunisti. Il ragazzino in questione è così libero, ma così Libero, che sta ancora lì col suo blogghetto fascio-leghista (il che, anche solo da un punto di vista di coerenza storico-linguistica, aprirebbe lunghe discussioni sull’ignoranza assoluta delle nuove generazioni). Vengono chiusi invece da un giorno all’altro blog erotici non morbosi, dove il sesso è vissuto con serena disinibizione e non come pugnetta peccaminosa. Vengono chiusi da un giorno all’altro blog in cui si promuovono idee, magari si lanciano provocazioni utili ad azionare quei quattro neuroni atrofizzati che ci ritroviamo per colpa di un appiattimento culturale devastante. Di questo passo resteranno solo i 3msc, i glitter, gli angeli, l’esibizione gratuita di fica (oddio, si potrà scrivere con la c senza essere bannati?), le seghe mentali, il chiacchiericcio da parrucchiere. Ieri è toccato a Polystirene, domani chissà. Complimenti a Libero per la bella lezione di libertà.
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Post n°73 pubblicato il 11 Maggio 2007 da Piazza_delle_Erbe
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Post n°72 pubblicato il 10 Maggio 2007 da Piazza_delle_Erbe
Ai microfoni di radio Deejay, uno dei capoccia della Fiera del Libro di Torino si è augurato un incontro fra la Littizzetto e Ruini. Con tutta la simpatia e l’affetto del mondo per l’attrice torinese e persino in fase di rivalutazione del sor Camillo (sempre meglio di Bagnasco…), credo che, semmai avverrà, cercherò di evitarmi quest’inutile show. Show sperato e istigato, naturalmente, a uso e consumo di chi si aggira tra i libri con la paura e la noia che si prova in un vecchio museo; gente che anche quest’anno – vogliamo scommettere? – tornerà a infestare senza un motivo plausibile il Lingotto di Torino. |
Post n°71 pubblicato il 09 Maggio 2007 da Piazza_delle_Erbe
Quattro cirri di passaggio sulla testa, un paio di denti stesi ad asciugare fuori dalla finestra sorridente della tua bocca, un po’ Fossati, un po’ spinello del pomeriggio, tanti strani animali disegnati sui miei libri, un bambino terribile che oggi ha vent’anni, qualche amicizia durata una settimana, una donna fondamentale ancora oggi, una giovane babysitter il cui massaggio è difficile da dimenticare. Tu hai normalmente smesso di ricordarti di me, ma io ti adoro ancora quando mi fai piangere, quando mi fai ridere, persino quando scrivi cose che mi piacciono meno. Tutto merito tuo o anche un po' di quell'estate? Oggi è come se fossi stato anch’io lì ad ascoltarti: è stata una bella sensazione e la devo a lei, che è arrivata adesso e sembra conoscermi da un sacco di tempo.
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Post n°70 pubblicato il 07 Maggio 2007 da Piazza_delle_Erbe
Tag: cinema, film, fumetti, Kirsten Dunst, Marvel, Sam Raimi, Spiderman, Stan Lee, Tobey Maguire, Uomo Ragno Come si mostra il proprio lato oscuro? Facendo le scarpe ai colleghi, dicendo volgarità alle cameriere, ma soprattutto vestendosi da figo e dimenandosi per strada come Tony Manero. Questo Spiderman cattivo, neanche lontanamente complesso e tormentato come nella vera saga a fumetti di Venom, sembra insomma Fiorello che imita Gianni Morandi («Me l’ha detto Cugia!»). Tobey Maguire pare sia convinto che per cambiare espressione basti spettinarsi il ciuffo, un po’ come Matt Damon che è convinto che per invecchiarsi basti vestirsi da Clark Kent. Riguardo alla sceneggiatura, anche sorvolando sui tanti buchi clamorosi (uno su tutti: ma se Peter Parker resta nudo sul campanile, come fa a tornare a casa?), restano i dialoghi loffi e i troppi pistolotti buonisti, peraltro sempre prima o dopo l’azione e mai durante, contrariamente a ogni fumetto Marvel che si rispetti. A peggiorare il tutto, Gwen Stacy è ridotta a stupida ochetta chiocciante ed entra in scena fuori tempo massimo (prima fidanzata dell’Uomo Ragno, moriva uccisa da Goblin in uno degli episodi fondamentali della storia dell’Arrampicamuri). Taciamo infine per pudore sull’apparizione del povero Stan Lee (una battuta, una predica) e di Bruce Campbell, attore-feticcio di Raimi, qui improbabile maitre francese che parla alla Clouseau. Una buona conferma arriva da Kirsten Dunst, sempre bella e molto brava, mentre l’unica sorpresa arriva dall’Uomo Sabbia, un cattivo minore che qui, curiosamente, ha il suo perché. Per il resto, il terzo capitolo della saga diretta da Sam Raimi è un pasticcio che, nel tentativo di accontentare tutti, sposare l'ingenuità anni Sessanta della coppia Lee-Ditko e l'inquietudine dark del duo DeFalco-Frenz, fallisce clamorosamente. Se non fosse per le scene d’azione, gli effetti speciali e la somiglianza tra attori e personaggi, sarebbe degno della atroce (e non ancora, grazie a Dio, rivalutata) trilogia anni Settanta. Scenda l’oblio, l’incazzatura passerà.
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Post n°68 pubblicato il 04 Maggio 2007 da Piazza_delle_Erbe
Se si sorvola sull’imbarazzante somiglianza fisica con Mr. Bean, Zapatero è un mito, è quello che la sinistra italiana al potere potrebbe essere e non sarà (probabilmente) mai, attaccata com’è ad abiti talari e partiti da zerovirgola. La sua ultima idea, un po’ retrò ma chissà forse utile a salvare gli spagnoli dall’appiattimento anglofono (anche se loro, come i francesi, sono molto più legati alla propria lingua), è quella di salvare le parole in disuso, spesso inutilmente rimpiazzate da termini inglesi. Qualche giorno fa, Repubblica, cogliendo la palla al balzo, ha proposto una specie di sondaggio tra i lettori, selezionando però alcuni fra i lemmi più inutili del nostro lessico. Ma d’altra parte, visto l’andazzo, più che ridare vita a parole inusuali, forse dovremmo provare a ridare un senso a quelle più comuni: la sventata disinvoltura con cui si usano termini quali libertà, liberismo, terrorismo, emergenza, uso criminoso, mi fa molta più paura di scorregge mediatiche quali killeraggio e trend negativo. |
Post n°67 pubblicato il 03 Maggio 2007 da Piazza_delle_Erbe
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Inviato da: missmarch
il 12/10/2010 alle 22:00
Inviato da: missmarch
il 12/10/2010 alle 21:57
Inviato da: raba_rama
il 01/02/2010 alle 21:46
Inviato da: keelreturn
il 08/06/2009 alle 10:24
Inviato da: Toxic_Edition
il 28/01/2009 alle 13:54