Creato da Piazza_delle_Erbe il 30/01/2007
Piazza delle Erbe
... visto dall'alto mi sembrava un paradiso in mezzo a quei sentieri, di tutto mi aspettavo tranne che una spiaggia di carabinieri...
Messaggi di Novembre 2007
Post n°162 pubblicato il 09 Novembre 2007 da Piazza_delle_Erbe
Ci sono due soli sport che riescono davvero a emozionarmi, nonostante siano due discipline lontanissime tra loro: l'hockey su ghiaccio e lo snooker. Quest'ultimo, per chi non lo sapesse, è una variante inglese del biliardo. Si gioca a un tavolo più grande, con 15 palle rosse e 6 di diverso colore, ciascuna con un punteggio diverso: finché non vanno in buca in sequenza, le bilie non rosse vengono rimesse in gioco. Ho cominciato a seguirlo una decina d'anni fa su Telemontecarlo al sabato pomeriggio; poi il nulla, finché non ho scoperto che, come gran parte delle cose interessanti, lo snooker è regolarmente trasmesso via satellite. Così, non avendo parabole e ricevitori, tutte le volte che viaggio faccio un'abbuffata di snooker da Eurosport. Finora ero convinto che ci fossero due supercampioni: Ronnie O'Sullivan e Shaun Murphy. Se non fosse per il vestito elegante, entrambi sembrerebbero usciti dal pub di un film di Ken Loach: Murphy è il classico ciccio rosso un po' primo della classe che s'incazza facile, specie quando perde; O'Sullivan invece rappresenta il genio, la creatività, il divertimento, la sfida. E poi è il "tipo", quello che un po' tutti gli uomini invidiano, uno che non sarà bello ma è fico lo stesso. Ora ho scoperto che a insidiare l'arte di O'Sullivan c'è un tale Marco Fu di Hong Kong. Uno che non si diverte, un esecutore, un ingegnere della stecca, un serial killer della bilia, uno che non tradisce un'emozione (che sia un replicante? controlli Deckard!), è prevedibile come la morte e spesso, come la morte, vince. Ma si può tifare per uno che vince solo perché segue le regole?
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Post n°161 pubblicato il 07 Novembre 2007 da Piazza_delle_Erbe
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Era l'uomo delle citazioni e le faceva sempre a proposito; le ricordava tutte e non sapremo mai come facesse. Siccome adoravo quella sua educata insolenza, quello scudiscio mascherato dal sorriso buono, quella sua aria da nonnino che però poi non te ne perdona una, e siccome è anche un po' per colpa sua se da ragazzino avevo deciso di fare il suo lavoro (che era anche quello di Montanelli), mi piace salutarlo citando una delle sue battute: «Se il ridicolo uccidesse, avremmo uno sterminio». Purtroppo i servi e gli stupidi non muoiono quasi mai, alle persone libere e intelligenti succede molto più spesso. |
Post n°159 pubblicato il 05 Novembre 2007 da Piazza_delle_Erbe
Settimana scorsa. Lei ha un nome talmente banale che lo dimentico subito. Lui, un nippo-californiano di età indecifrabile, si presenta così: «I'm Colin, like Colin Powell». Stica, è come se io mi presentassi «Ciao, sono Angelo, come l'angelo della morte». La visita è guidata e non me li scollo più fino alla fine. Torno in albergo con una sensazione di fastidio ma non so cos'è. Poi metabolizzo. Colin ha un quadernetto sul quale in quattro e quattr'otto produce acquerelli. Acquerelli brutti e banali ma, porcazozza, lui ci riesce. Che fine ha fatto il mio progetto di dipingere? L'autore e il genio (di un altro) © Piazza delle Erbe 2007 |
Post n°158 pubblicato il 03 Novembre 2007 da Piazza_delle_Erbe
Irrimediabilmente tornato, tiro giù qualche riflessione sulle ultime tre settimane.
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Inviato da: missmarch
il 12/10/2010 alle 22:00
Inviato da: missmarch
il 12/10/2010 alle 21:57
Inviato da: raba_rama
il 01/02/2010 alle 21:46
Inviato da: keelreturn
il 08/06/2009 alle 10:24
Inviato da: Toxic_Edition
il 28/01/2009 alle 13:54