Creato da Piazza_delle_Erbe il 30/01/2007

Piazza delle Erbe

... visto dall'alto mi sembrava un paradiso in mezzo a quei sentieri, di tutto mi aspettavo tranne che una spiaggia di carabinieri...

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Messaggi di Agosto 2008

ho!

Post n°306 pubblicato il 31 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe
 

Guardo con colpevole ritardo la parte giapponese del dittico di Clint Eastwood sulla battaglia di Iwo Jima. Bel film, ma un po’ troppo bellico per i miei gusti: la parte americana, oltre a essere doppiata, era più incentrata sulla bufala della foto che non sulla guerra combattuta; qui invece siamo in trincea e con i sottotitoli. Un manipolo di disgraziati già condannati, che non hanno neanche gli occhi per piangere e sono lì, in quell'isola del cazzo, sapendo che perderanno ma che devono tenere duro perché, finché tengono, il Giappone si illuderà di avere qualche speranza di vittoria. E mentre faccio queste profonde riflessioni chattando con miss charliebrowna, penso improvvisamente che, quand’ero bambino, di quella battaglia lì avevo i trasferelli. Applicando in modo diverso quelle figurine, volendo, avrei anche potuto far vincere i giapu. Non so, ma in tutto questo, da qualche parte, credo ci sia una morale.

 
 
 

shhhhhhhh

Post n°305 pubblicato il 28 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe

La giornata, fatta di ricorrenze che bisognerebbe rimuovere, è già difficile perché la ricorrente ti starà lì davanti tutto il santo giorno lavorativo. Poi arriva inattesa una brutta notizia: riguarda una persona che conosci poco, ma fa star male lo stesso, specie se concludi la serata di blogger a parlare di bambini e ti svegli che ne è morto uno che doveva nascere tra un po'. Ti aspetti che il mondo si fermi, imbarazzato, ma guardi fuori e c'è sempre lo stesso palazzo in restauro, tu sei sempre e comunque prigioniero di quella cazzo di strada, gli amici tornano dalle ferie con nuovi guai sentimentali da raccontare, insomma la vita scorre esattamente uguale a ieri. Con la differenza che oggi non riesci nemmeno a chiudere un post decentemente.

 
 
 

allosanfan

Post n°304 pubblicato il 26 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe

Ok, qualche dubbio sulla buona fede del provvedimento, visto che il Sarkò è anche dell'insana idea "lavorare di più per guadagnare di più", si può anche avanzare. Tuttavia a me sembra meraviglioso, quali che siano le motivazioni, che in Francia si tenti la via della settimana cortissima per la scuola elementare: quattro giorni densi, pieni, utili, pregni, poi via, fuori da quelle quattro mura, a vivere. Esattamente quello che dovrebbero poter fare quei genitori giustamente imbufaliti perché a loro, invece, tocca lavorare. Vivere, perché a meno che tu non faccia il poliziotto, il medico, l'infermiere, non sei mai fondamentale dietro nessun bancone o scrivania per otto ore al giorno cinque giorni a settimana. Tra gli ipocriti commenti a sfavore (giusto a ricordare che la demagogia ahimè non ha colore politico) ci sarebbe il fatto che i bambini non sanno adattarsi ai cambi di ritmo come gli adulti (ma non è il contrario?). Altra abiezione (obiezione?) sarebbe che mentre i bambini ricchi possono andare in ferie, i poveri finirebbero a sbattersi tutto il giorno in un centro commerciale. Quegli stessi centri commerciali stracolmi anche la domenica di quei bambini e dei loro genitori? Su questa ribattuta, l'omuncolo obiettore (o abiettore) dovrebbe ritirarsi in silenzio a riflettere sulla decadenza dell'occidente. Io menerò gramo, ma lo faccio sempre più spesso.

 
 
 

le due e., o della stupidità maschile (parole non dette, ma anche no)

Post n°303 pubblicato il 23 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe

A te non ho mai detto che il giorno della festa, tra mille turisti, avevo intravisto anche F., reduce immagino dallo spettacolo della ballerina che io e te non eravamo riusciti a vedere. Non ti ho mai detto che quel giorno ero felice di stare con te e basta, e che quel vederla da lontano non aveva cambiato nulla. Non ti ho mai detto quanta paura era stata svegliarmi in piena notte e non trovarti in quel piccolo letto. Paura che te ne fossi andata chissà dove, tu che per farmi star comodo ti eri solo appallottolata in un divano qualche metro più in là.
•••
A te invece non ho mai detto… no, ti ho detto tutto. E ancora adesso, per dirla con lo zio Enzo (youtube quando serve non c’è mai), non capisco quali siano i vantaggi

 
 
 

ora che ci penso era un perfetto post n. 300

Post n°302 pubblicato il 21 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe

Ricevo in pubblico e in privato, soprattutto nell'ultimo periodo, strani seriosi messaggi: messaggi di gente sconosciuta che si preoccupa della mia precaria salute mentale (oltre che fisica, ci mancherebbe), ignoti prodighi di consigli sulla mia disastrosa vita sentimentale e lavorativa. Lo so che, per dirla con Faber e prima ancora con La Rochefoucauld, la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio, ma io mi ostino a volerne fare a meno. Chi mi conosce sa che ho pochi e fidati amici nella vita reale come in quella virtuale, ma che sono anche pronto a fare nuove conoscenze qui dentro come là fuori. Però, prima di star lì a ciarlare sulle vite altrui, anche se in buonissima fede, magari ci si potrebbe presentare, sondare il terreno, conoscersi un po'. E se nonostante questo doveste tenerci ancora a seguire quel gran cazzaro di Piazza, beh allora sì, benvenuti.

 
 
 

burroughs

Post n°301 pubblicato il 19 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe

La cosa più pericolosa da fare è rimanere immobili.

Stamattina, mentre il server era scomparso, internet era morto e la posta elettronica non dava segni di vita, insomma mentre non potevo fare assolutamente nulla, mi sono messo a fissare il mio dito e alla fine ho capito a cosa somiglia attualmente: a uno sfintere del Pasto nudo. E tutto questo senza neanche farmi di qualche sostanza: l'ultima canna è di un mese fa, l'ultima cosa che ho inalato sono state le gocce per la sinusite, l'ultima pera l'antitetanica al pronto soccorso.
William S., mi fai una sega!

 
 
 

herzog

Post n°300 pubblicato il 17 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe
 

Notoriamente, fare buoni propositi è il modo migliore per non realizzarli: per questo, complice il maltempo, ho trascorso Ferragosto svolgendo questa simpatica occupazione. Beh, a parte quando ero al telefono con il parentame, avevo il dito pucciato nell’amuchina o guardavo la terza serie di Lost, credo una delle poche giustificazioni plausibili dell’esistenza della tv nel XXI secolo. Nei giorni seguenti, mi sono dato alla mia passione scacciapensieri (o scacciapropositi?) preferita, cioè il cinema. Tre film tedeschi in due giorni, due molto buoni (Ai confini del paradiso e Il falsario), uno semplicemente buono (Invincibile). Ed è di quello meno buono che voglio parlare. Non per criticarlo, che son giorni di festa e fanculo le recensioni, ma perché lo ha diretto Werner Herzog. Ora, Herzog è credo il regista che più corrisponde non tanto al mio modello di cinema quanto al mio modello di vita. È un rompicoglioni cosmico (quanto gli mancherà litigare con Klaus Kinski?!?), un autarchico puro, uno che se ne fotte delle critiche, uno che non si sa come riesce sempre a fare quello che vuole quando e come vuole, con le star di Hollywood come con un gruppo di pigmei. Uno capace di produrre capolavori assoluti (Fitzcarraldo, Woyzeck, Nosferatu) e cacate abnormi (Lo spazio profondo), documentari geniali (Grizzly man) e cose nella media, come questo Invincibile, tratto da una storia incredibilmente vera e che, dopo sette anni di oblio per questioni legali, è arrivato anche in Italia. Buttateci un occhio, se vi capita. Tim Roth non è il protagonista, come fa capire la locandina, ma la sua presenza vale da sola il prezzo del biglietto.

 
 
 

questo tuo fragile corpo meraviglioso

Post n°299 pubblicato il 13 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe

Alzi la mano chi, tra i miei coetanei, non ha mai visto questo noiosissimo documentario inglese datato 1970 che girava disperatamente sulle prime tv private e che, per noi cuccioli d'uomo dell'epoca, aveva un solo scopo: spiegarci come nascono i bambini. Di tutto il resto (crescita, sviluppo, malattie, vecchiaia, morte) facevamo volentieri a meno. Ora, onestamente, il post odierno ha un solo legame con il film: il titolo. Infatti, proprio quando il dito dà segni di guarigione, tornano a galla tutte le altre rogne: l'insonnia non è più dettata dalle fitte ma dai pensieri, il cibo è un optional, e via discorrendo. Il corpo sarà anche fragile e meraviglioso, ma anche la mente (in questo periodo, almeno) sembra particolarmente provata.

 
 
 

precox

Post n°298 pubblicato il 11 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe

Ho trovato un barbiere vero. Notizia del cazzo, direte, ma non è tutto. Quando il Mio Barbiere è morto, ho deciso di tagliare sempre a casa barba e capelli: facile, economico, teoricamente erotico se si è in due. L’infortunio al dito (non ridete, stronzi!) mi ha creato difficoltà tra barba e manicure. È così che ho scoperto che: 1) bdcdB (buco del culo della Brianza) batte bdcdP (buco del culo del Piemonte) 1-0 in quanto, pur avendo un solo barbiere, è dotato di manicure; 2) nel bdcdP esiste un barbiere all’antica, ancora più all’antica della buonanima che mi stava tanto simpatica. Non solo pulisce il rasoio con le schedine, ma da lui si possono trovare, fra La Stampa e Famiglia Cristiana, chicche come Corna vissute e Peccati di provincia. I fumetti porno! A me che da bambino il massimo della trasgressione al barbiere era leggere Diabolik, classico supereroe bello, cattivo e vagamente comunista, che rubava e trionfava sui buoni ricchi, ipocriti e stronzi. A ripensarci, non è che fosse chissà che conquista: a casa mi aspettavano Skorpio e Lanciostory delle mie sorelle, e in estate, in vacanza dal mio fratellone, persino una sbirciata all’inserto chiuso di Duepiù. Tsk, Eva Kant a ’sto punto mi faceva una… no, quella no, a quella pensavo ancora io.

 
 
 

camminare nella pioggia

Post n°297 pubblicato il 09 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe

È da giovedì sera che ho in testa Niccolò Fabi e quella sua canzone meravigliosa. E non perché nel bdcdP piovesse, ma perché, mentre come uno stronzo andavo a farmi insultare di nuovo in pronto soccorso nonostante la ferita nel frattempo si fosse infettata, ero solo, a piedi, disperato per il dolore ma tronfio del fatto che non avessi bisogno di nessuno. Che in parte è vero: amo avere voglia di frequentare le persone che amo, detesto averne necessità. E poi erano tutti via quella sera, ed E. non l’avrei (quasi) mai chiamata. E quanto è bello sentirsi chiedere con sincerità da una coppia di quasi estranei, che però ormai considero molto più amici di altra gente, «Ma perché non ci hai telefonato?». Come mi sono sentito in quattro parole? Molto orgoglione, molto coglione. Il dito, bastardo, è ancora nero.

 
 
 

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