Creato da Piazza_delle_Erbe il 30/01/2007
Piazza delle Erbe
... visto dall'alto mi sembrava un paradiso in mezzo a quei sentieri, di tutto mi aspettavo tranne che una spiaggia di carabinieri...
Messaggi di Agosto 2008
Post n°306 pubblicato il 31 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe
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Post n°305 pubblicato il 28 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe
La giornata, fatta di ricorrenze che bisognerebbe rimuovere, è già difficile perché la ricorrente ti starà lì davanti tutto il santo giorno lavorativo. Poi arriva inattesa una brutta notizia: riguarda una persona che conosci poco, ma fa star male lo stesso, specie se concludi la serata di blogger a parlare di bambini e ti svegli che ne è morto uno che doveva nascere tra un po'. Ti aspetti che il mondo si fermi, imbarazzato, ma guardi fuori e c'è sempre lo stesso palazzo in restauro, tu sei sempre e comunque prigioniero di quella cazzo di strada, gli amici tornano dalle ferie con nuovi guai sentimentali da raccontare, insomma la vita scorre esattamente uguale a ieri. Con la differenza che oggi non riesci nemmeno a chiudere un post decentemente. |
Post n°304 pubblicato il 26 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe
Ok, qualche dubbio sulla buona fede del provvedimento, visto che il Sarkò è anche dell'insana idea "lavorare di più per guadagnare di più", si può anche avanzare. Tuttavia a me sembra meraviglioso, quali che siano le motivazioni, che in Francia si tenti la via della settimana cortissima per la scuola elementare: quattro giorni densi, pieni, utili, pregni, poi via, fuori da quelle quattro mura, a vivere. Esattamente quello che dovrebbero poter fare quei genitori giustamente imbufaliti perché a loro, invece, tocca lavorare. Vivere, perché a meno che tu non faccia il poliziotto, il medico, l'infermiere, non sei mai fondamentale dietro nessun bancone o scrivania per otto ore al giorno cinque giorni a settimana. Tra gli ipocriti commenti a sfavore (giusto a ricordare che la demagogia ahimè non ha colore politico) ci sarebbe il fatto che i bambini non sanno adattarsi ai cambi di ritmo come gli adulti (ma non è il contrario?). Altra abiezione (obiezione?) sarebbe che mentre i bambini ricchi possono andare in ferie, i poveri finirebbero a sbattersi tutto il giorno in un centro commerciale. Quegli stessi centri commerciali stracolmi anche la domenica di quei bambini e dei loro genitori? Su questa ribattuta, l'omuncolo obiettore (o abiettore) dovrebbe ritirarsi in silenzio a riflettere sulla decadenza dell'occidente. Io menerò gramo, ma lo faccio sempre più spesso. ![]() |
Post n°303 pubblicato il 23 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe
A te non ho mai detto che il giorno della festa, tra mille turisti, avevo intravisto anche F., reduce immagino dallo spettacolo della ballerina che io e te non eravamo riusciti a vedere. Non ti ho mai detto che quel giorno ero felice di stare con te e basta, e che quel vederla da lontano non aveva cambiato nulla. Non ti ho mai detto quanta paura era stata svegliarmi in piena notte e non trovarti in quel piccolo letto. Paura che te ne fossi andata chissà dove, tu che per farmi star comodo ti eri solo appallottolata in un divano qualche metro più in là. ••• A te invece non ho mai detto… no, ti ho detto tutto. E ancora adesso, per dirla con lo zio Enzo (youtube quando serve non c’è mai), non capisco quali siano i vantaggi… |
Post n°302 pubblicato il 21 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe
Ricevo in pubblico e in privato, soprattutto nell'ultimo periodo, strani seriosi messaggi: messaggi di gente sconosciuta che si preoccupa della mia precaria salute mentale (oltre che fisica, ci mancherebbe), ignoti prodighi di consigli sulla mia disastrosa vita sentimentale e lavorativa. Lo so che, per dirla con Faber e prima ancora con La Rochefoucauld, la gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio, ma io mi ostino a volerne fare a meno. Chi mi conosce sa che ho pochi e fidati amici nella vita reale come in quella virtuale, ma che sono anche pronto a fare nuove conoscenze qui dentro come là fuori. Però, prima di star lì a ciarlare sulle vite altrui, anche se in buonissima fede, magari ci si potrebbe presentare, sondare il terreno, conoscersi un po'. E se nonostante questo doveste tenerci ancora a seguire quel gran cazzaro di Piazza, beh allora sì, benvenuti. |
Post n°301 pubblicato il 19 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe
La cosa più pericolosa da fare è rimanere immobili. Stamattina, mentre il server era scomparso, internet era morto e la posta elettronica non dava segni di vita, insomma mentre non potevo fare assolutamente nulla, mi sono messo a fissare il mio dito e alla fine ho capito a cosa somiglia attualmente: a uno sfintere del Pasto nudo. E tutto questo senza neanche farmi di qualche sostanza: l'ultima canna è di un mese fa, l'ultima cosa che ho inalato sono state le gocce per la sinusite, l'ultima pera l'antitetanica al pronto soccorso. William S., mi fai una sega! |
Post n°300 pubblicato il 17 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe
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Post n°299 pubblicato il 13 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe
Alzi la mano chi, tra i miei coetanei, non ha mai visto questo noiosissimo documentario inglese datato 1970 che girava disperatamente sulle prime tv private e che, per noi cuccioli d'uomo dell'epoca, aveva un solo scopo: spiegarci come nascono i bambini. Di tutto il resto (crescita, sviluppo, malattie, vecchiaia, morte) facevamo volentieri a meno. Ora, onestamente, il post odierno ha un solo legame con il film: il titolo. Infatti, proprio quando il dito dà segni di guarigione, tornano a galla tutte le altre rogne: l'insonnia non è più dettata dalle fitte ma dai pensieri, il cibo è un optional, e via discorrendo. Il corpo sarà anche fragile e meraviglioso, ma anche la mente (in questo periodo, almeno) sembra particolarmente provata. |
Post n°298 pubblicato il 11 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe
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Post n°297 pubblicato il 09 Agosto 2008 da Piazza_delle_Erbe
È da giovedì sera che ho in testa Niccolò Fabi e quella sua canzone meravigliosa. E non perché nel bdcdP piovesse, ma perché, mentre come uno stronzo andavo a farmi insultare di nuovo in pronto soccorso nonostante la ferita nel frattempo si fosse infettata, ero solo, a piedi, disperato per il dolore ma tronfio del fatto che non avessi bisogno di nessuno. Che in parte è vero: amo avere voglia di frequentare le persone che amo, detesto averne necessità. E poi erano tutti via quella sera, ed E. non l’avrei (quasi) mai chiamata. E quanto è bello sentirsi chiedere con sincerità da una coppia di quasi estranei, che però ormai considero molto più amici di altra gente, «Ma perché non ci hai telefonato?». Come mi sono sentito in quattro parole? Molto orgoglione, molto coglione. Il dito, bastardo, è ancora nero. |
Inviato da: missmarch
il 12/10/2010 alle 22:00
Inviato da: missmarch
il 12/10/2010 alle 21:57
Inviato da: raba_rama
il 01/02/2010 alle 21:46
Inviato da: keelreturn
il 08/06/2009 alle 10:24
Inviato da: Toxic_Edition
il 28/01/2009 alle 13:54