Rivotorto

Comunione ai divorziati risposati?


Solo se convivono come fratello e sorella (in quanto non possono separarsi soprattutto a causa di eventuali figli) e solo se confessati, là dove non danno scandalo.Non si tratta di giudicare se sono in buona fede o no (anche certi mafiosi potrebbero esserlo), né di emettere condanne, ma è semplicemente una questione di fede: chi vive nel peccato ed è in buona fede non ha la fede necessaria per accostarsi alla Comunione.San Paolo insegna qualcosa di più di non fare la Comunione in stato di peccato grave: ha detto di non farla anche se non si distingue bene il Corpo e il Sangue del Signore, ossia se non si ha una sufficiente coscienza di ciò che si fa, altrimenti si mangia e beve la propria condanna.Ciò non significa che chi fa una cosa del genere in buona fede vada automaticamente all’inferno, ma mangia e beve, cioè fa un’azione, ovvero un peccato, che va in quella direzione. E i Pastori della Chiesa non lo possono permettere senza rendersi complici dell’atto sacrilego.E’ un po’ come nel caso della scomunica: San Paolo, a proposito di un cristiano pervertito, ha detto di consegnarlo al demonio perché poi potesse ravvedersi.Non ha detto che sarebbe andato all’inferno anche se in buona fede, ma che fosse consegnato al demonio, che certamente lo avrebbe voluto portare all’inferno, in modo che, invece di continuare passo dopo passo verso la perdizione, potesse convertirsi.