Rivotorto

La fede di Abramo


La tribù di Abramo, del 1800 Avanti Cristo, era una tribù quasi “primitiva”, eppure, in mezzo a un mondo pagano, pur esprimendosi in un linguaggio comune agli altri popoli della zona e pur avendo un pensiero molto concreto e poco astratto, riuscì ad avere un concetto di Dio puramente spirituale e trascendente, un concetto di Dio come creatore di tutte le cose dal “nulla” e come il Totalmente altro che, però, si fa vicino e si manifesta come la vita per eccellenza e come amore gratuito.Questo, anche umanamente, non si può spiegare meglio se non come frutto di un’esperienza.Gli ebrei più arcaici non credevano nemmeno nella sopravvivenza dopo la morte, se non attraverso un’ombra destinata a rimanere sempre negli “inferi”, cioè nel mondo dei trapassati, che non comporta una vera sopravvivenza cosciente. Eppure credevano in un Dio di amore e trascendente. Un Dio eterno.A quell’epoca non c’è testimonianza storica di un concetto di Dio così elevato e astratto, anche se ci si poteva arrivare attraverso la ragione (ma il peccato originale e attuale rappresenta un ostacolo alla ragione), né la si avrà in seguito, fino all’affermarsi del Cristianesimo.I greci dei primi secoli Avanti Cristo avevano concetti molto più profondi degli ebrei della stessa epoca, tranne che su Dio, e ciò che le altre religioni hanno sviluppato su un Dio che si avvicina ad essere il Totalmente altro nella sua trascendenza, lo hanno fatto favorite dagli ebrei prima e dai cristiani poi.