Rivotorto

Realtà e verità


 La realtà “contiene” la fantasia e non è la fantasia a contenere la realtà.L’assurdo di per se non esiste, ma solo esiste come concetto assurdo, e non come verità, per cui non è contenuto nella verità, che è l’essenza della realtà, ma la realtà, contemplando il concetto che può essere negata sebbene sia evidente, contempla l’assurdo come evidenza dell’impossibilità di contraddire la verità.Per cui la verità che nega la realtà non può che essere una individualità personale che non è la Verità, ma che deriva dalla Verità: una verità però libera anche di negare la realtà così com’è, e perciò di negarne la verità, ma la negazione non esiste nella realtà se non in chi la nega, cioè solo attraverso un libero rifiuto di essa.Da qui l’inferno, la realtà vera e reale che contiene l’assurdo che non esiste di per se, ma contiene chi l’assurdo lo ha scelto nonostante l’evidenza della sua non realtà, connaturandolo, se così si può dire, a se stesso.San Paolo lo chiama il mistero dell’iniquità che, come tutti i misteri, quando è evidente, lo è pur rimanendo mistero.Del resto, nulla è più evidente alla ragione dei misteri, soprattutto se si rivelano attraverso un atto positivo della Verità e che perciò non possono essere rifiutati dalla ragione che ragiona e non vuole rifiutare di ragionare rifiutando se stessa.I misteri, infatti, sono come una luce “inaccessibile”: più sono evidenti e si conoscono, più abbagliano.