Rivotorto

Dio secondo la ragione e Dio rivelato da Cristo


Per quanto riguarda il concetto di Dio secondo laretta ragione (che la fede in Cristo ha pienamente rivelato a se stessa), eglinon può che essere onnipotente e sommo bene: onnipotente in quanto necessarioin se stesso e sommo bene in quanto essere infinito, cioè vita infinita etrascendente, e la vita è buona in se stessa.Se non fosse onnipotente, che non significa che puòfare anche il male, ma semplicemente che è infinitamente potente (il male e l’assurdoDio non li può fare perché la sua natura è bene e verità, cioè amore), nonsarebbe necessario per se stesso, mentre se non fosse unico, non sarebbeonnipotente e se non fosse infinitamente intelligente, non potrebbe essereinfinitamente buono per se stesso, perché non potrebbe esistere in pienezza, népotrebbe essere unico, cioè il Totalmente altro da essere adorato..L’uomo, invece, sebbene dotato anche di anima, non è,evidentemente onnipotente. E anche se, come alcuni erroneamente dicono, la suaanima fosse da sempre fuori dal tempo, non sarebbe comunque necessaria per sestessa.Per quanto riguarda la Rivelazione portata da Cristo,anche dottrinalmente è qualcosa di assolutamente nuovo rispetto alle dottrinepagane precedenti: non che non vi fossero semi di verità nelle dottrineprecedenti, ma il Cristianesimo comporta prospettive assolutamente nuove.Già molte dottrine pagane avevano subito l’influssodell’ebraismo, ma con l’avvento del Cristianesimo molte antiche dottrine si “rivisitano”,si rifanno il look, assumendo dei caratteri esteriori sul modello delCristianesimo, come l’evoluzione del culto di Mitra, avvenuta nei primi secolidopo Cristo, sta a dimostrare.Ma la Rivelazione di Cristo non è tanto una questionedi dottrina, quanto di grazia, cioè di presenza divina.La dottrina è una conseguenza necessaria, in quantoDio si manifesta nella verità, che va conosciuta con tutta l’anima e perciòanche con tutta l’intelligenza, anche nelle sue manifestazioni più umane edesteriori, in quanto l’uomo è unità di anima e corpo (altrimenti, se anima ecorpo fossero due realtà come il piede e la calzatura, cioè se si potessero separarea seconda dell’opportunità, saremmo disincarnati da noi stessi e alienati).Dunque, il Cristianesimo è questione di grazia, cioè èmanifestazione della presenza di Dio.Se pure, per pura ipotesi, dovesse esistere unadottrina non rivelata non solo simile, ma uguale al Cristianesimo, non avrebbecomunque la grazia che Gesù ha lasciato in pienezza alla sua Chiesa.E la grazia si rivela in modo ordinario attraverso latestimonianza e la predicazione, ma lo fa rispettando non solo la libertàumana, ma anche i condizionamenti psicologici dell’uomo, che vanno guariti masenza forzarli in modo da forzare anche la libertà personale.Anche per questo ci sono i miracoli. Miracoli che nonsi trovano in nessun’altra religione per se stessa.Miracoli, e non prodigi naturali o preternaturali (cioèdovuti a spiriti angelici spesso maligni), accompagnati sì dalla grazia, ma chela scienza in molti casi può studiare, come certi miracoli eucaristici o certeimmagini misteriose, come quella della Madonna di Guadalupe.Miracoli che, però, non si impongono mai e che non sirivelano così fortemente da piegare la volontà umana con la paura e con unafede solo umana, che baipassa la grazia.Purtroppo, però, pare che all’uomo sapiente della suasapienza solo umana (e perciò sbagliata perché in se stessa nega la Sapienzadivina che ci è stata rivelata), certi miracoli, che pure dovrebberoaffascinarlo almeno in modo da fargli porre domande e cercare risposte, noninteressano. Da qui la stoltezza umana.