Rivotorto

Passato e futuro


Nella cultura, ma, anche se in modo diverso, anchenella fede, non solo si può, ma si deve andare avanti, ma conservando erafforzando le proprie radici, senza le quali si depersonalizza l’essere umanosradicandolo dalla relazione concreta con gli altri, che presuppone sempre un“sé” e un “te”.Come San Paolo che, sebbene fosse tutto proteso versoil futuro, che per lui era la sua meta e la meta della storia, cioè Cristo, guardavasempre alle radici della fede, come dimostra il suo attaccamento verso la sanadottrina.Anche a livello umano le radici sono importanti,perché se le famiglie e i popoli cambiano, come è giusto che sia, sono le loroautentiche radici che indicano la missione e la direzione, e contribuiscono adeterminare una personalità sana.Progresso significa cambiare facendo tesoro di ciò cheè buono e valido e scartare ciò che è falso, un processo che, lungi dalmortificare le radici vive che portano linfa, le fa crescere.Nostalgia di futuro.Cioè nostalgia non morta e pessimista, ma che è unaforma di speranza.Così, a volte, per andare avanti occorre andareindietro, ma sempre in continuità con la tradizione autentica, e non come hafatto Lutero.A volte, infatti, è proprio quando si va indietro chesi possono eliminare le incrostazioni e le sovrastrutture: ma questa è unariforma e non una rivoluzione.E spesso questo andare indietro si manifesta anchecome un andare contro corrente: la corrente del mondo, della cultura dominante,del dare per scontato proprio delle sovrastrutture e il banale, come le mode,ambientaliste o moraleggianti che siano.Andare contro corrente per tornare all’essenziale ea crescere in esso.