Rivotorto

Realtà


L’intuizione non contrasta con la logica né, tantomeno, è il suo contrario, ma, anzi, è compatibile con essa.E’ come uno sviluppo della logica dall’interno.La logica, intesa come ragionamento che segue una viadimostrativa concetto dopo concetto, procede per gradi, un po’ come quando sivisita una città monumento dopo monumento, mentre l’intuizione è un po’ comeuna veduta della stessa città dall’alto, cosa che permette di individuaresubito un monumento anche se non sa precisare dettagliatamente il percorso perarrivarci. E’ come se l’intelligenza processasse un immenso numero diinformazioni e attraverso di esse emette un giudizio (che però non è per suanatura infallibile e perciò non è sempre conforme alla ragione).Il linguaggio umano si poggia sulla ragione e su degliuniversali evidenti alla coscienza, altrimenti non potrebbe funzionare.La conoscenza del mondo è permessa dai sensi, e illinguaggio si esprime attraverso simboli.Tutto è conseguenza del linguaggio, cioè della parola,e in un certo senso tutto è linguaggio. Anche la matematica.Solo che la matematica non è usata sempre da tutti,mentre il linguaggio è usato sempre da tutti. Di esso, infatti, non se ne puòfare a meno.Il linguaggio esprime la filosofia, che a sua volta sipuò esprimere attraverso concetti difficilmente accessibili ai non filosofi,anche se tutti possono approcciarsi ad essa perché tutti siamo dei “filosofi”.Attraverso la ragione, e perciò una certa filosofia,anche i non esperti possono emettere giudizi che, anche se semplici, possonoessere profondi, su materie che poco conoscono, perché esistono delle evidenze.Per cui anche un profano può esprimere certi giudizisulle opinioni di scienziati atei, o sulle opere di artisti contemporanei che,più che esprimere originalità, esprimono solo stravaganza e provocazionegratuita.Di fatto ci sono studiosi illogici, come dimostra ilfatto che alcuni di essi che mettono in discussione perfino la storicità diGesù Cristo, magari scrivono libri sui giganti a cui fa riferimento la Bibbia,senza tener conto del linguaggio in cui si esprimeva l’autore sacro.O senza tener conto che la Rivelazione divinadell’Antico Testamento è avvenuta per gradi e usando spesso un linguaggioantropomorfico.