Rivotorto

Opere di misericordia


Gesù, nel Giudizio universale, discrimina i salvatidai dannati giudicandoli dalle opere a favore dei bisognosi, e non dagli attidi culto che pure, evidentemente, sono determinanti proprio riguardoall’orientamento delle opere. E se ha fatto così un motivo ci deve essere.Di fatto, come non conta tanto il numero dellepreghiere elevate al Cielo, ma piuttosto se la vita si manifesta come unsacrificio di lode (ma per questo è necessaria anche l’orazione), così nonconta tanto il numero delle opere buone (ma il numero è una conseguenza anchedi un cuore buono), quanto se sono di misericordia, cioè se fatte a Gesù,attraverso la carità.Di fatto i dannati sono quelli accusati di peccati diomissione.Ma chi può dire di non aver mai omesso di fare delbene? E forse che i dannati non hanno mai compiuto opere umanamente buone?Senz’altro Gesù mette in evidenza come le opere buoneprevalgono sulle omissioni, ma questo è grazie alla carità, cioè alla graziache le contraddistinguono.Certo, prevalgono anche nel senso che la carità lestimola numericamente, così come stimola il rapporto con Dio, fonte e principiodi ogni opera buona, attraverso la preghiera, ma ciò che conta è l’amore cheDio riversa nei cuori: la carità. Che dobbiamo accogliere.Il brano evangelico del Giudizio universale, perciò,va integrato col resto della Parola di Dio, come ad esempio quella dellanecessità del perdono e dell’amore verso i nemici, che in ogni caso non necambia il senso ma, anzi lo rafforza e lo realizza.E il senso del Giudizio universale è che la carità sipuò manifestarsi anche in chi non possiede una fede esplicita se è aperto alvero amore. E che il giudizio divino tiene conto delle opere, cioè della nostralibertà, anche riguardo a chi ha avuto il dono della fede.E, visto che i peccati di omissione sono non di radocommessi anche dai giusti, il senso è che ciò che conta è l’atteggiamento delcuore, che condiziona la ricerca della verità e che perciò è determinantenell’orientarsi a non fare il male e a fare il bene. E, di conseguenza, adaumentare gli atti di amore, che discriminano il bene dal male.